Da una settimana non si hanno più notizie di uno studente italiano al Cairo. Si chiama Giulio Regeni, ha 28 anni ed è di origini friulane. È nella capitale egiziana da settembre, per un dottorato sull’economia egiziana presso l’università americana.
L’ambasciata d’Italia al Cairo e il ministero degli Esteri stanno seguendo la sua vicenda “con la massima attenzione e preoccupazione”. Stamattina il ministro Paolo Gentiloni ha telefonato al suo omologo egiziano Sameh Shoukri, per chiedergli di rintracciarlo con “il massimo impegno” e “per fornire ogni possibile informazione sulle sue condizioni”.
Regeni ha studiato a Oxford ed è appassionato del Medio Oriente: nel 2012 e nel 2013 ha vinto premi al concorso internazionale “Europa e giovani”, promosso dall’Istituto regionale per gli studi europei. Secondo quanto riporta Il Piccolo, la sua famiglia è “molto attiva nella comunità” di Fiumicello, il paese della Bassa friulana di cui è originario. Lui stesso è stato “sindaco dei giovani” ai tempi delle scuole medie.
È sparito nel nulla il 25 gennaio: un suo amico ha dato l’allarme dopo che non si è presentato a un appuntamento. È stato visto per l’ultima volta nel quartiere di al-Dokki, una zona della metropoli frequentata da moltissimi stranieri, soprattutto studenti, a Giza, sulla riva sinistra del Nilo. Mercoledì, secondo quanto ha riferito la Farnesina, la sua famiglia è partita per il Cairo.
Fra le circostanze della sua scomparsa, desta preoccupazione soprattutto la data: il 25 gennaio, quinto anniversario della rivoluzione di piazza Tahrir. Nel 2011, la sollevazione popolare iniziata quel giorno aveva convinto alle dimissioni il presidente Hosni Mubarak. Dopo di lui prese il potere il partito islamista dei Fratelli Musulmani, destituiti però, dopo circa un anno e mezzo, dal colpo di Stato del generale Abdul Fattah al-Sisi, che li mise fuorilegge e da allora governa nel segno della continuità con Mubarak. In occasione dell’ultimo anniversario della rivoluzione, le forze dell’ordine egiziane hanno arrestato 75 persone, 30 solo al Cairo, per “incitamento alla violenza” e partecipazione a vario titolo in disordini.
F.M.R.
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