Sono stati scambiati per jihadisti e per questo trucidati. Un errore che è costato caro alle 12 persone, fra turisti messicani e guide egiziane, rimaste a terra mentre ad altre dieci, ferite, è stato prestato l’opportuno soccorso. E’ accaduto nel pomeriggio di ieri in Egitto durante un raid delle forze di sicurezza egiziane che si è servito di un Boeing AH-64 Apache, un elicottero d’attacco sviluppato negli Stati Uniti d’America a partire dagli anni settanta, per un’operazione anti terrorismo alla ricerca di un gruppo di sospetti affiliati dell’Is. Alla vista di un convoglio di veicoli nei pressi dell’oasi di Bahariya, una zona proibila del deserto occidentale, dall’elicottero sono stati sparati alcuni missili che hanno centrato ben 4 fuoristrada. La notizia è stata data dal ministero degli Interni al Cairo.
“Mentre stavano cenando, tre aerei da combattimento dell’esercito hanno cominciato a sparare e lanciare missili sui veicoli. Erano completamente carbonizzati. Alcuni hanno cercato di scappare ma i militari li hanno inseguiti aprendo il fuoco su chiunque fuggisse”, riferisce a El Mundo una fonte del tour operator dei turisti.
Almeno due delle vittime sarebbero di nazionalità messicana. L’agenzia turistica che aveva organizzato il tour – ha riferito poi il ministero egiziano del turismo all’ Associated press, “non aveva permessi e non aveva informato le autorità”, mentre per ogni escursione alla zona di Farafra è richiesta una specifica autorizzazione. “Non dovevano essere lì” ha aggiunto la fonte.
Il ministro degli Esteri messicano, Claudia Ruiz Massieu, ha avuto contatti con l’ambasciatore egiziano in Messico e ha chiesto una approfondita inchiesta sull’accaduto. Ha anche chiesto il sostegno delle autorità egiziane per il rimpatrio dei messicani coinvolti.
L’azione antiterroristica ad opera dei militari egiziani sarebbe scaturita a seguito di un’altra azione efferata condotta sempre ieri, da otto jihadisti dell’Isis che hanno decapitato ieri un egiziano e l’hanno crocifisso a un albero, accusandolo di collaborazione con la polizia. Secondo testimoni a fonti locali, la decapitazione è avvenuta nella stessa area dove si trovava il convoglio dei turisti uccisi in un raid antiterrorismo dalle forze egiziane. Testimoni hanno aggiunto che gli abitanti del posto hanno chiesto l’intervento della polizia per ricercare gli assassini poi fuggiti a bordo di vetture 4×4, auto simili a quelle usate dai turisti poi uccisi nella stessa zona. Intanto fonti locali hanno reso noto che l’esercito egiziano ha ucciso sette jihadisti dell’Isis sempre nella regione di el Wahat, nel deserto occidentale. Fonti libiche hanno affermato che i jihadisti erano fuggiti da Derna dopo essere stati cacciati dall’esercito libico.
I jihadisti dell’Isis hanno rivendicato sul web una “operazione militare di resistenza” contro le forze egiziane nel deserto occidentale, annunciando in questo modo la loro presenza nelle aree desertiche a ridosso del confine libico. “In un’operazione benedetta da Dio i soldati del Califfato hanno affrontato una campagna condotta dall’esercito degli apostati nel deserto occidentale. Questa operazione li ha obbligati a ritirarsi dal luoghi dopo essere stati sconfitti dai mujaheddin”, è quanto si legge nella loro dichiarazione.
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