“Siamo stanchi delle manovrine, quelle manovre economiche del genere ‘vorrei ma non posso’ che permette all’Italia di crescere dello 0,1 o dello 0,2%. Se vogliamo uscire da questa crisi ci vuole una manovra forte”. Ad affermarlo è il presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli che chiede di arrivare “subito alle elezioni”. “Ormai, rileva Agnelli, “c’è una distanza abissale tra economia reale e la finanza. C’è una stretta al credito che pesa sulle piccole e medie aziende. Le banche, sulle quali pesa il mondo della finanza e le mille normative imposte a loro anche dalla Bce, non fanno più il loro dovere finanziando le piccole imprese”. Negli ultimi dieci anni, osserva ancora, “750 mila imprese hanno chiuso o sono fallite”. Proprio per questo “bisogna cambiare le velocemente” e “servono le elezioni nel più breve tempo possibile. Mi fa paura l’idea di un mezzo intreccio tra Pd-M5S o l’idea di un governo tecnico, un Monti bis per intenderci”. Con una manovra come quella auspicata dall’Unione Europea “non riusciamo più ad uscire dalla crisi, ora c’è bisogno di una manovra forte e poi si farà scendere il debito pubblico. Prima ripartiamo. Mentre grideranno allo scandalo noi usciremo dalle nostre secche e ripartiremo”, conclude il presidente di Confimi Industria.
Agnelli non è l’unico imprenditore a favore di nuove elezioni che risolvano la crisi di governo. Flavio Briatore si mette in gioco in politica con il “Movimento del fare”ed è pronto a correre “insieme a imprenditori e professionisti di successo che insieme, con le loro idee e la loro visione, aiuteranno a far ripartire il Paese, creando lavoro e attirando gli investimenti”. Briatore non si schiera apertamente dalla parte del leader della Lega, ma appoggia la scelta di una nuova consultazione elettorale.
C’è ancora un un altro imprenditore – questa volta uno dei principali soggetti economici del Mezzogiorno – schierato apertamente a favore del leader della Lega: è Angelo Maci, fondatore e presidente del gruppo Cantine Due Palme (40 milioni di fatturato, 20 milioni di bottiglie per 2500 ettari di vigneti e 130 dipendenti), che ha già dichiarato che solo con Salvini premier si può far ripartire il Paese. “Mi riconosco in Salvini e in tutto quello che sta facendo. Ha fatto bene sulla sicurezza e adesso se sarà messo nelle condizioni di agire farà altrettanto bene sul tema del lavoro e del fisco“, ha detto l’imprenditore pugliese.
Tra i fan di Matteo ancora vicepremier c’è anche un Lamborghini, Tonino, figlio di Ferruccio, il fondatore della famosa casa automobilistica, che quanto alla crisi di governo dichiara che “Salvini ha fatto bene a staccare la spina al governo Conte. Anzi, avrebbe dovuto farlo prima.. Uno diceva una cosa e l’altro la negava, se uno aveva un progetto l’altro lo bocciava”.
“Niente mezze misure, abbiamo bisogno di certezze, di misure coraggiose, di progetti credibili a livello nazionale ed europeo. Se non si trovano soluzioni credibili e capaci di dare stabilità, meglio andare subito alle elezioni”, ha dichiarato il presidente di Confapi Maurizio Casasco.
Nessun governo di legislatura, tecnico, di scopo, governicchio o inciucio. Evitare giochi e giochetti che potrebbero farci ancora più male. Su questo sono pienamente d’accorso anche Sandro Riello, Silvio Fortuna, Matteo Zoppas, il presidente di Assindustria Leopoldo Destro ed altri ancora.
Gli imprenditori italiani vogliono lavorare insieme, uniti, senza alcun interesse personale e tutti con un unico obiettivo: “Salvare l’Italia, ci metteremo a disposizione e al lavoro per amore del nostro Paese. E lo faremo completamente gratis“, come assicura Briatore.
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