Il DPCM tantop atteso, quello con le misure ‘ragionate’ per farci trascorrere le festività senza dover poi fronteggiare una terza ondata di contagi, è stato finalmente firmato. Restrittivo più che mai, soprattutto per il periodo 21 dicembre 6 gennaio, con divieto di spostamenti anche tra regioni gialle e tra comuni della stessa regione solo per i giorni 25, 26 e 6 gennaio.
Malumore delle Regioni per le modalità con cui si è arrivati a varare il decreto legge della scorsa notte: il documento, che comprende rigide restrizioni per gli spostamenti sui territori durante le festività, è stato approvato dal governo senza neppure parlarne con gli enti locali. E’ quanto emergerebbe dalla Conferenza delle Regioni che si è riunita oggi.
Secondo la Conferenza il decreto è stato approvato “in assenza di un preventivo confronto tra le Regioni”: un metodo, afferma, che “contrasta con lo spirito di leale collaborazione, sempre perseguito nel corso dell’emergenza, considerato peraltro che la scelta poteva essere anticipata anche nel corso del confronto preventivo svolto solo 48 ore prima”.
Un mancato confronto, dicono ancora i governatori che “non ha consentito di portare all’individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche del periodo delle festività natalizie”. Quanto ai ristori, la Conferenza sottolinea infine che né nel decreto legge né nel Dpcm “si fa riferimento alcuno a norme sui ristori economici delle attività che subiscono limitazioni e/o chiusure, più volte richieste dalle regioni e dalle province autonome”.
Il premier Giuseppe Conte, secondo quanto si apprende, si è collegato alla riunione della Conferenza Stato-Regioni. Il premier è intervenuto al termine della discussione su una serie di provvedimenti ordinari ed ora è in corso un confronto con i presidenti e i ministri Speranza e Boccia.
I governatori hanno espresso giudizi negativi sui provvedimenti elaborati dall’esecutivo. “La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – si legge in un documento visionato dall’Adnkronos – esprime stupore e rammarico per il metodo seguito dal Governo che ha approvato, nella serata di ieri, il decreto legge 2 dicembre 2020 n.158, in assenza di un preventivo confronto con le regioni”.
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