Stefano Bonaccini non lascia il suo ufficio in viale Aldo Moro. Il presidente uscente è stato riconfermato al governo della Regione Emilia Romagna con il 51,6% contro il 43,7% della sfidante, la candidata del centrodestra, Lucia Borgonzoni. Ha vinto con circa otto punti di vantaggio, mentre il candidato del M5S, Simone Benini del M5s ha preso il 3,5%. Sotto di mezzo punto o più tutti gli altri: Domenico Battaglia (Movimento 3v) 0,5%, Laura Bergamini (Partito comunista) 0,4%), Marta Collot (Potere al Popolo) 0,3%, Stefano Lugli (Altra Emilia-Romagna) 0,2%.
In Calabria, invece, è Jole Santelli, la candidata di Forza Italia per il centrodestra, a trionfare con il 55,43% su Pippo Callipo, rappresentante del centrosinistra, che si ferma al 30,19%.
La partita delle elezioni regionali che si sono svolte ieri, 26 gennaio, si è chiusa con la conferma del Pd primo partito in una Regione che da 70 anni vede l’avvicendarsi di governi di sinistra, o centrosinistra, mentre in Calabria cambia la direzione politica con il successore di Mario Oliverio del Pd.
Gli occhi comunque erano tutti puntati sull’Emilia Romagna, che ha sorpreso per il boom dell’affluenza al 67,7%, di 30 punti superiore rispetto al 2014 (37,6%) e analoga a quella delle europee 2018.
E comincia a delinearsi la composizione della nuova Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Secondo le prime elaborazioni di esperti statistici della Regione, attorno alle 5 del mattino, per cronacabianca.eu al Pd verrebbero assegnati da 22 a 24 seggi, di cui 5 a Bologna, 3 rispettivamente a Modena e Reggio Emilia, da 1 a 2 nelle restanti province. Alla Lega, primo partito del centrodestra, spetterebbero 14 seggi, 2 per ora rispettivamente a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza e uno nelle rimanenti circoscrizioni provinciali.
Fra le liste di centrosinistra conquisterebbero 3 seggi la lista Bonaccini Presidente (uno rispettivamente a Bologna e Modena e il terzo o a Reggio Emilia o a Forlì-Cesena), 2 seggi andrebbero a Emilia-Romagna Coraggiosa (Bologna e Reggio) e un seggio spetterebbe a Europa Verde e a +Europa, entrambi nella circoscrizione di Bologna.
BONACCINI – A Bologna, il presidente dem dell’Emilia-Romagna è arrivato in piena notte in viale Aldo Moro, con i seggi ancora impegnati nello scrutinio, sottolineando la sua “soddisfazione per un risultato straordinario: partivamo con 7-8 punti sotto alle Europee, vuol dire che abbiamo fatto una cavalcata in pochi mesi che ha fatto recuperare tantissimo”.
E nel riprendere possesso della sede della Regione, che negli ultimi 5 anni l’ha visto governatore, non risparmia una stoccata al Carroccio: “Spero sia di insegnamento alla Lega, che ha cercato di trasformarla in una battaglia Salvini contro Bonaccini che aveva anche poco senso. Sarebbe stata Bonaccini contro Borgonzoni, ma hanno voluto trasformarla in Salvini contro Bonaccini e ha vinto Bonaccini”. Anzi, precisa, “spero sia di insegnamento alla Lega, c’è qualche segretario della Lega in Emilia-Romagna che spero mi chieda anche scusa delle cose che ha detto in questi mesi”.
Per Bonaccini, qualche voto è arrivato anche da destra: “Da qualcuno a cui questa propaganda leghista non è piaciuta per niente”. Il voto disgiunto, poi, ha avuto un peso: “Sicuramente ha portato un beneficio, più che in passato. In particolare tanti esponenti dei 5 Stelle hanno invitato a usarlo. Sapendo che con la legge elettorale non avrebbero vinto, gran parte di loro ha pensato che non era indifferente se vincevo io o la mia avversaria”.
Questa vittoria del centrosinistra, sottolinea ancora il presidente rieletto, insegna come “si possa fare una coalizione senza necessariamente, nel centrosinistra, litigare; che la si possa allargare a tanto civismo che per la prima volta prende responsabilità per provare a governare; che bisogna avere l’ambizione di immaginare che c’è molta più gente di quella che pensiamo, e ce l’hanno detto anche le sardine, che non vuole una politica solo di rabbia, odio, incitamento, urla”.
“La Lega – spiega Bonaccini – mi pare abbia interpretato un cambiamento per pensare ad altro, più che all’Emilia-Romagna”. Un grande contributo, riconosce, va appunto alle sardine. E non solo per l’alta affluenza che si è registrata, pari al 67,68%: “Le sardine sono arrivate da poche settimane e sono state un fatto nettamente positivo, perché hanno dimostrato che non solo Salvini riempiva le piazze – spiega -. Hanno dimostrato di riempire le piazze e che c’era tanta più gente di quella che pensavamo che aveva voglia di partecipare. Il centrosinistra non li chiamava più, quindi era difficile ritrovarli da qualche parte”. Il passo successivo, quindi, per il governatore confermato, sarà formare una Giunta. E, assicura Bonaccini, “non sarà questione di mesi”. I primi punti in programma? “Un nuovo Patto per il Lavoro, accompagnato da un Patto per il Clima”.
“No, non ce l’abbiamo fatta – ha commentato subito Matteo Salvini, subito dopo la prima proiezione con l’esito di un sesto del totale delle sezioni scrutinate – Posso dire, comunque, che finalmente in Emilia Romagna dopo 70 anni si è giocata una partita (Pd – Lega, ndr). Dico ‘Grazie’ ai milioni di persone che hanno espresso il loro voto, chi sceglie si è presa una responsabilità”
“Unico dato certo invece – prosegue Salvini – è quello della Calabria: per la prima volta nella storia del Sud siamo determinanti e quindi ci occuperemo di giovani, di lavoro, e di tutte le problematiche per le quali il Mezzogiorno attende risposte”.
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