Tra inquinamento e legittimità a circolare in città ma non solo, prendere l’auto è diventato un autentico percorso di guerra con il quale, quotidianamente, si misurano cittadini, macchine, vigili, polizia e amministrazioni, nel vano tentativo di trovare una quadra, praticamente impossibile.
L’aria frizzante, e le giornate incredibilmente serene che ora ci accompagnano anche in pieno inverno a causa dei cambiamenti climatici dovrebbe renderci più felici e, invece, a pendere sulle nostre teste come una spada di Damocle ci ritroviamo gli alti valori delle polveri sottili. E cosi per bloccare il veleno nell’aria arrivano puntuali fastidiosi anche se comprensibili i blocchi del traffico che si susseguono con impressionante continuità mettendo a rischio il normale svolgimento delle attività quotidiane, specialmente in quelle città, come Roma, dove l’alternativa del trasporto pubblico è impraticabile.
Per fortuna tornano gli ecobonus per l’acquisto di autovetture ad emissioni ridotte. Il ministero per lo Sviluppo Economico ha confermato pochi giorni fa lo stanziamento dei fondi, peraltro già previsto fino a marzo 2021 dalla legge di Bilancio del 2019.
L’obiettivo? Incentivare l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in nel quadro dello sviluppo della mobilità sostenibile. Visto il successo dell’iniziativa nel 2019, lo stanziamento è passato da 60 a 70 milioni di euro suddivisi in due periodi: 40 milioni fino al 30 giugno e gli altri 30 per il periodo compreso tra luglio e dicembre. Ma le vetture elettriche inquinano davvero meno delle auto a motore endotermico?
Negli anni in molti, anche su riviste scientifiche quotate, hanno sollevato ampi dubbi sulla reale portata ecologica delle vetture elettriche. Così in un recente dossier pubblicato da RSE – la società del gruppo GSE che in Italia ha il compito di sviluppare progetti di ricerca finalizzati all’innovazione ed al miglioramento delle prestazioni del sistema elettro-energetico – si è cercato di fare chiarezza.
Se è pur vero che una volta su strada le macchine elettriche hanno emissioni nulle è altrettanto innegabile che durante il ciclo di produzione dell’autovettura, e soprattutto delle batterie, le emissioni di CO2 possono raggiungere picchi elevati. E che dire poi dell’energia elettrica prodotta per ricaricare le batterie, che in Europa è ancora parzialmente generata da un mix energetico in cui larga parte è dovuta alla combustione di fossili come il carbone?
Secondo gli studi di RSE il vantaggio ambientale dell’auto elettrica aumenta ovviamente all’aumentare della quota di fonti rinnovabili che la alimentano, insomma in una situazione ideale con il 100% di elettricità prodotta in modo “pulito”, l’impatto ambientale del veicolo elettrico è praticamente azzerato se comparato a quello di una vettura termica.
Ma nel dossier di RSE si legge anche che nei cicli di guida urbani il risparmio complessivo di CO2 di un’auto elettrica varia tra il 40-55% rispetto alle analoghe versioni a benzina e tra il 22-40% rispetto alle versioni diesel. E questo, tenendo conto delle emissioni di CO2 dovute alla creazione e allo smaltimento della batteria. Ma sulla questione auto elettriche si o no torneremo quanto prima.
Elisa Rocca
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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