Federico Ghizzoni rompe il silenzio. “È normale che i politici parlino con i banchieri e i banchieri con i politici”, dice l’ex AD di Unicredit; “Specialmente quando ci sono situazioni di crisi”.
Ghizzoni ha detto la sua ieri sera, dopo giorni di pressing della stampa, che ha praticamente messo sotto assedio la sua casa in campagna nella valle del Trebbia, in provincia di Piacenza. Ma ha aggiunto poco o niente rispetto allo stringato comunicato letto dal portavoce della banca subito dopo l’uscita di Poteri forti (o quasi), cioè di “non avere subito pressioni politiche per l’esame di dossier bancari”. Nel libro, Ferruccio De Bortoli accusa l’ex ministra delle Riforme Maria Elena Boschi di aver suggerito a Ghizzoni l’acquisto di Banca Etruria: l’istituto di credito di Arezzo, la sua città, dove suo padre Pier Luigi Boschi ricopriva l’incarico di vicepresidente.
“Adesso non parlo – ha detto Ghizzoni – perché non si può mettere in mano a un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo”.
È un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo.
Ieri il segretario PD Matteo Renzi – presidente del Consiglio in carica all’epoca dei fatti – ha sostenuto che il suo partito non ha “nulla da temere”, che la Boschi non ha messo in pratica “nessun favoritismo” su Banca Etruria e che quella di De Bortoli è stata una “bellissima operazione di marketing”. Anche Dario Franceschini ha detto che il caso è stato “ingigantito”, e che in ogni caso solo la testimonianza di Ghizzoni permetterà di trarre conclusioni definitive.
Al loro fianco c’è Silvio Berlusconi, che se la prende contro il “cortocircuito mediatico-giudiziario” contro la Boschi: “Per quanto è dato a sapere, nel caso di Boschi non vi è alcuna evidenza di reato”.
Su posizioni opposte, invece, il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. “Aspettiamo la querela della Boschi a De Bortoli”, scrive il garante del M5S: “Se non arriva si deve dimettere”. Ma all’attacco vanno anche i bersaniani del MDP, formalmente ancora parte della maggioranza di governo. E oggi Renzi è tornato sulla questione dalla sua eNews:
La proposta del PD è sempre la stessa: si faccia partire la Commissione di inchiesta sulle banche. E a chi dice che è ferma per colpa nostra ricordo che il PD ha votato a favore e i Cinque Stelle no, giusto per fare un esempio”.
F.M.R.
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