L’Eurogruppo trova l’intesa sul documento conclusivo sulle misure economiche e finanziarie per affrontare la grave crisi provocata dalla pandemia di coronavirus ed è pronto a rimandare la palla ai capi di Stato e di governo.
“Il solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19”: è quanto si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo. “La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza. Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità”.
La riunione dell’Eurogruppo in videoconferenza è iniziata ieri sera con quattro ore di ritardo, rispetto all’appuntamento fissato per le 17, sintomo evidente di grandi divergenze che hanno avuto bisogno di lunghe trattative prima del collegamento via Skype tra i rappresentanti dei vari Stati. Dopo il nulla di fatto di martedì notte e al termine di una nuova giornata di trattative serrate e drammatiche, i ministri delle finanze europei raggiungono un accordo di mediazione tra le posizioni di Italia e Olanda e consegnano ai leader un pacchetto ‘a quattro gambe’ da 500 miliardi di euro.
“Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalita del Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”, scrive in un tweet il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “L’Eurogruppo ha trovato l’accordo. Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa è solidarietà”, twitta il commissario Paolo Gentiloni.
Nell’intesa è previsto il ricorso al Mes, che potrà fornire assistenza finanziaria senza condizioni ai Paesi che lo chiederanno per le spese mediche e sanitarie dirette o indirette legate al Covid-19. L’Olanda tuttavia insiste a dire che per il sostegno economico in senso stretto, le linee di credito del Fondo Salva Stati manterranno una serie di condizionalità.
Allo stesso tempo, come chiedevano Italia e Francia, entra nel documento finale il Recovery fund, un fondo per la ripresa che secondo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri sarà “alimentato dall’emissione di debito comune europeo”.
La palla passa adesso ai leader.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che nelle interviste rilasciate alla Bild e alla BBC, proprio il giorno della riunione europea, aveva lanciato una sorta di out out ai partner europei chiedendo di “ammorbidire le regole” altrimenti ” dobbiamo fare senza l’Europa e ognuno fa per sé” – precisa oggi che la posizione sua e quella del Governo sul Mes rimangono invariate. “Io ho una sola parola: la mia posizione e quella del Governo sul Mes non è mai cambiata e mai cambierà”. Conte lo scrive su twitter annunciando la conferenza stampa nella quale “vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro Paese. A più tardi”. Ore, 15:30, siamo in attesa.
Le reazioni politiche
L’ “ottimo risultato” , così giudicato da Roberto Gualtieri ovvero il “pacchetto di quattro proposte che include 200 miliardi della Bei per le imprese, 100 miliardi che attraverso il nuovo programma Sure che contribuiranno a finanziare la cassa integrazione e la proposta italo-francese di un grande Fondo per la Ripresa alimentato dall’emissione di debito comune europeo”, e inoltre la possibilità per i paesi che vorranno farvi ricorso, di “accedere a una nuova linea di credito dedicata unicamente all’emergenza sanitaria, che sarà totalmente priva di ogni condizionalità presente e futura”, non poteva trovare d’accordo l’opposizione.
Per il segretario della Lega Matteo Salvini: “Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c’è il Mes, una drammatica ipoteca sul futuro, sul lavoro e sul risparmio dei nostri figli. Dal 1989 ad oggi l’Italia ha versato all’Europa 140 miliardi, ora per averne a prestito 35 ci mettiamo nelle mani di un sistema di strozzinaggio legalizzato. Oltretutto, senza nessun passaggio in Parlamento, come più volte richiesto dalla Lega. Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo mozione di sfiducia al ministro Gualtieri. Se il governo olandese festeggia, vuol dire che è una seconda Caporetto”.
“Il ministro Gualtieri ha firmato per attivare il Mes, niente Eurobond e Italia messa sotto tutela. Alla fine hanno vinto i diktat di Germania e Olanda, il governo in questi giorni ha fatto finta di alzare la voce ma, tanto per cambiare, si è piegato ai dogmi nordeuropei. Non permetteremo a nessuno di banchettare sulla nostra nazione come già successo in Grecia. Lo abbiamo preannunciato e lo ribadiamo: ora Conte, Gualtieri e Di Maio dovranno affrontare il Parlamento, dove Fratelli d’Italia è già schierato per impedire questo atto di alto tradimento verso il popolo italiano”. Così la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Per Antonio Tajani, vicepresidente del Partito Popolare Europeo, quello di giovedì è un “passo in avanti all’Eurogruppo. Bene la volontà di immettere denaro sul mercato con Sure e con la Bei. Positiva la scomparsa di ogni condizionalità dal MES. Ora tocca al Consiglio europeo decidere e stabilire la portata del Recovery Found. Servono centinaia di miliardi”.
Ai social, Instagram, affida il suo giudizio Matteo Renzi: “Da quello che si capisce, pare chi si sia fatto un pacchetto complessivo che tiene in considerazione un po’ gli impegni di tutti. Si è fatto un buon lavoro. Penso che a questo punto tutti gli alibi legati all’Europa vengano meno. Se non ci fosse stata la Bce o la sospensione del Patto saremmo già falliti. Non e’ vero che l’Europa era il nostro blocco. Mi pare che sugli Eurobond ci sia un primo passo, ma la sintesi è che adesso non ci sono più alibi ma ora tocca a noi. Penso che la vera sfida adesso sia in casa nostra. Dobbiamo essere capaci di dire con forza che ora la partita è nel nostro campo”.
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