Tranquilli, Facebook non sta per chiudere. La fuga dal più popolare social network del mondo è stata ipotizzata dalla prestigiosa Università di Princeton. Ma non trova conferma nei fatti. E proprio in queste ore Zuckerberg è passato al contrattacco: c’è il rischio che nel 2020 sia proprio l’ateneo americano a chiudere i battenti! L’Università di Princeton qualche giorno fa ha detto la sua: entro 3 anni Zuckerberg perderà l’80% degli iscritti.
L’annuncio ha fatto naturalmente il giro del globo. L’analisi è di due ricercatori del dipartimento di ingegneria dell’ateneo americano, di nome John Canarella e Joshua Spechler.
La piattaforma oggi è utilizzata da 1, 2 miliardi di persone. E’ mai possibile che un miliardo di persone l’abbandonino in soli 3 anni? Canarella e Spechler hanno analizzato il numero di ricerche su Google, che effettivamente è in calo, e hanno confrontato i dati con quelli di MySpace, che impennatosi a 300 milioni di utenti nel 2007 è sparito già nel 2011.
Facebook secondo i ricercatori di Princeton starebbe per iniziare lo stesso scivolone. Ma i due, fanno notare gli esperti del Time, dimenticano che oggi con le nuove tecnologie è drasticamente diminuita la necessità di collegarsi a Fb da Google. Basti considerare quanti accedono via mobile: la bellezza di 847 milioni attivi mensilmente e 507 quotidianamente. E quindi, anche se ci fosse un calo di contatti, i numeri sono troppo alti per fare un confronto con MySpace.
Come ha spiegato al Time un ricercatore della Columbia University:
Facebook ha la massa critica necessaria a mantenere vitale un social network.
Insomma, finché i nostri amici saranno presenti su Facebook non c’è motivo di abbandonarlo, In queste ore, poi, proprio Zuckerberg è passato al contrattacco. Analizzando i dati su Google di quanti si collegano al sito di Princeton e confrontandolo con le iscrizioni dell’ateneo , Mike Develin, Lada Adamic e Sean Taylor del team scientifico del social network che ha proposto il contro-studio con tanto di dati alla mano, grafici e tabelle, hanno dichiarato che
il rischio è che, utilizzando lo stesso metodo di ricerca, l’Università di Princeton debba fare i conti con iscrizioni dimezzate già nel 2018, e che nel 2020 debba addirittura chiudere!
Marcello Viaggio - Giornalista, ha esordito nel 1995 sulla rivista Italia Settimanale, con Marcello Veneziani. Dal 1998 al 2010 ha scritto sul quotidiano Il Giornale, con Andrea Pucci, oggi Vice-direttore del Tg5, e Claudio Pompei. Dal 2010 al 2011 ha scritto su Libero, in stretta collaborazione con il vicedirettore Franco Bechis. E’ stato opinionista fisso alla Tv della Libertà dell’on. Maria Vittoria Brambilla. Nell’agosto 2012 ha aperto sul web il portale NoiRoma2013.
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