Gli alberi della Grande Foresta del Nord, in Svezia, Finlandia e Russia, vengono via via distrutti per ricavare carta usata per fazzoletti, tovaglioli ecc.
Importanti aree della Grande Foresta del Nord, in Svezia, Finlandia e Russia, vengono distrutte per ricavare polpa di cellulosa usata per produrre fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli da Essity, il principale produttore di questi articoli in Europa, secondo nel settore a livello mondiale. L’allarme è lanciato da Greenpeace nel rapporto Wiping out the boreal, diffuso oggi.
“E’ spesso da questi alberi che vengono ricavati i prodotti di marchi come Tempo, Lotus, Cushelle, Colhogar ed Edet” denuncia Greenpeace.
“È sconvolgente pensare che alberi che hanno svettato per decenni, o addirittura per secoli, vengano abbattuti per produrre fazzoletti o asciugatutto che verranno utilizzati per qualche secondo e poi gettati via” incalza Martina Borghi, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia. “Non possiamo permettere -aggiunge- che foreste ad Alto Valore di Conservazione, incluse le foreste vergini, vengano rase al suolo per produrre prodotti monouso”.
All’inizio di quest’anno, in seguito ad un riassetto societario, riferisce Greenpeace, “il Gruppo Sca è stato diviso in due aziende indipendenti: Sca, che lavora nel settore forestale, ed Essity, specializzata nel tissue, ovvero fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli”. Il report di Greenpeace International mostra come “Essity acquisti da Sca della polpa di cellulosa derivante proprio da aree di foresta boreale ad Alto Valore di Conservazione, incluse le foreste vergini”.
Queste zone, avvertono gli ecologisti dell’associazione, “sono l’habitat di specie minacciate, come il lupo grigio e la lince“. Inoltre, proseguono, “Sca sostituisce gli alberi che taglia con piantagioni di pino contorto (Pinus contorta), specie arborea non autoctona, che alterano l’ecosistema forestale e rendono difficoltoso l’approvvigionamento di cibo per le renne, e la vita del popolo Sami, la cui sussistenza è basata soprattutto sul pascolo di questi animali”.
“Essity -segnala Borghi- è tra i leader nella produzione di tissue e deve assumere la leadership anche nella lotta per salvare la Grande Foresta del Nord“. Greenpeace chiede quindi ad “Essity di eliminare dalla propria filiera i fornitori coinvolti nella distruzione di aree importanti della ‘corona verde’ del nostro Pianeta, assicurando in questo modo -indica infine la responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia- anche il rispetto dei diritti dei Popoli Indigeni”.
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