Dopo diciotto anni si interrompe oggi la collaborazione tra la Caritas diocesana e il comune di Roma. Da oggi infatti non sarà più l’ente cattolico benefico il destinatario delle monete regalate dai turisti nel tradizionale lancio in fontana per propiziare il ritorno nella Capitale, ma il ricavato sarà scisso in tre gruzzoli: uno verrà assegnato con bandi per non ben definiti “progetti sociali”, un’altro sarà dirottato per la manutenzione ordinaria del patrimonio culturale e il terzo per pagare l’Acea cui sarà dato l’incarico di contare i soldi, incarico finora svolta dai volontari Caritas.
Il primo a decidere di destinare a iniziative di solidarietà le monetine lanciate dai turisti nella Fontana di Trevi era stato, nel lontano 2001, il sindaco Walter Veltroni. Una decisione conservata da tutte le giunte successive, di qualsiasi colore politico, compresa l’unica di centro destra guidata da Gianni Alemanno. Ma con l’arrivo della giunta Raggi la consuetudine è stata messa in discussione. Istituito all’uopo un gruppo di lavoro, nell’ottobre 2017 (affidato ai Dipartimenti delle politica sociali e delle Attività culturali) ed individuata una nuova destinazione al bottino di Fontana di Trevi, la conclusione è giunta agli inizi di quest’anno con la clausola dell’entrata in vigore il 1 aprile. Un caro ‘pesce’ per la Caritas, dal momento il cui questo taglio secco vale un milione e mezzo di euro. Una decisione, tra l’altro, che porterà a ridurre o chiudere molti servizi per i più poveri. Con prevedibili ripercussioni sul clima sociale della città. In tutto questo lungo periodo la Caritas trimestralmente ha fornito al Comune un resoconto su come sono state impiegate le somme che da diversi anni superano il milione l’anno. Nel 2018 il raccolto è stato di poco superiore al milione e mezzo di euro.
I soldi raccolti nelle fontane finora hanno coperto una fetta importante del bilancio Caritas che per il 70% è costituito da convenzioni pubbliche della Regione o del Comune (mense, ostelli, case famiglia…) e il restante 30% da fondi privati: per la metà dall’8 per mille della Cei, da collette e raccolte. E per l’altra metà, appunto, dalle monetine della Fontana di Trevi. Una fetta importante, circa il 15% del bilancio della Caritas romana.
La leggenda vuole che se dando le spalle alla vasca vi si getta una moneta e poi girandosi la si vede prima che scompaia nell’acqua, il ritorno a Roma è assicurato. Secondo alcune fonti, il lancio della moneta fu inventato dal grande archeologo del 1800, Wolfgang Helbig che nel lasciare Roma dopo un lungo soggiorno era sofferente. Decise così di lanciare una vecchia monetina nella vasca della Fontana di Trevi come buon auspicio per tornare presto nella città eterna.
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