Gabriele Del Grande è tornato libero. Il documentarista, regista e blogger italiano fermato in Turchia lo scorso 9 aprile è atterrato a Bologna, intorno alle 10.30 di stamattina, con un volo di linea della Turkish Airlines.
Ad aspettarlo all’aeroporto, insieme alla compagna Alexandra D’Onofrio e agli altri familiari, c’era il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Lui e il premier Paolo Gentiloni hanno dato la notizia del suo ritorno in Italia su Twitter.
#iostoconGabriele. Davvero. Qui, a #Bologna. pic.twitter.com/2ZdWQulmH6 — Angelino Alfano (@angealfa) April 24, 2017
#iostoconGabriele. Davvero. Qui, a #Bologna. pic.twitter.com/2ZdWQulmH6
— Angelino Alfano (@angealfa) April 24, 2017
Secondo quanto ha detto Alfano ai microfoni di Rai News 24, la decisione del rimpatrio di Del Grande gli è stata comunicata la scorsa notte dal collega turco Mevlut Çavusoglu. “La notte è passata al lavoro”, ha detto il titolare della Farnesina, “un lavoro in realtà silenzioso”, ma “comunque è andata bene”:
Sono davvero soddisfatto del lavoro che è stato fatto da tutti e del fatto che Gabriele torni ad essere un uomo libero.
Appena parlato al telefono con #GabrieleDelGrande Ben tornato in Italia! — Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) April 24, 2017
Appena parlato al telefono con #GabrieleDelGrande Ben tornato in Italia!
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) April 24, 2017
“Mi ha chiamato il ministro Alfano questa mattina alle 7.30”, ha spiegato la compagna di Del Grande a Radio Capital: “Mi ha detto che l’aereo di Gabriele stava decollando. Chiaramente hanno lavorato per tutte queste due settimane ma nelle ultime ore hanno agito in maniera più incisiva”.
“Siamo tutti felicissimi” – commenta la famiglia attraverso il suo legale – “e ringraziamo tutti coloro che si sono adoperati e mobilitati in ogni forma e ognuno col proprio ruolo alla liberazione di Gabriele”.
Ringrazia “tutti i cittadini che si sono mobilitati” anche Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, la città di cui è originario il regista. “Appena se la sentirà – scrive su Facebook – aspettiamo Gabriele a Lucca per salutarlo!”.
Gabriele Del Grande era arrivato in Turchia il 7 aprile: doveva intervistare profughi siriani per il libro al quale sta lavorando, che si intitolerà Un partigiano mi disse. Due giorni dopo era stato fermato. Si trovava nella provincia di Hatay, vicino al confine con la Siria. Il ministero degli Esteri ha spiegato che si trovava “in una zona del paese” in cui non era “consentito l’accesso”.
Poco dopo Del Grande è stato trasferito in un centro di detenzione amministrativa a Mugla, sulla costa dell’Egeo: una misura che generalmente si considera l’anticamera del rimpatrio. Ma lì è rimasto per quasi due settimane, senza che gli fossero notificate accuse: la Farnesina ha potuto confermare che stesse bene solo il 15 aprile, mentre lui non ha potuto telefonare alla famiglia prima del 18. Il suo primo incontro con il console italiano a Izmir e un avvocato di fiducia si è tenuto addirittura il 21. Nel frattempo era entrato in sciopero della fame. Per la sua liberazione nelle ultime due settimane si sono mobilitate figure della politica, della cultura e comuni cittadini.
F.M.R.
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