È ancora bufera sulla Guardia di Finanza: arrestato un colonnello, indagati il comandante in seconda, generale Bardi, e il suo predecessore in questo incarico, il generale in pensione Spaziante, già coinvolto nell’inchiesta Mose.
il generale Vito Bardi
Il generale Vito Bardi, comandante in seconda della guardia di finanza, risulta iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha portato questa mattina all’arresto per concussione del comandante della Gdf di Livorno, Massimo Mendella. Bardi risulterebbe indagato per un’ipotesi di corruzione in vicende collaterali a quella finita al centro dell’indagine coordinata dai pm napoletani Henry John Woodocock e Vincenzo Piscitelli, con il coordinamento dell’aggiunto Alfonso Davino, su presunte anomalie in verifiche fiscali. Allo scopo di verificare l’ipotesi accusatoria e raccogliere materiale utile agli accertamenti investigativi, gli inquirenti hanno disposto la perquisizione della casa e degli uffici del generale Bardi.
Bardi è diventato comandante in seconda della guardia di Finanza il 5 settembre 2013. E’ subentrato al generale di corpo d’armata Emilio Spaziante che è andato in pensione ed è stato arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito della maxi inchiesta sulle tangenti del Mose. Bardi, 63 anni, è originario di Potenza. Ha ricoperto, tra l’altro, l’incarico di comandante interregionale dell’Italia meridionale.
Mendella, dal luglio scorso comandante di Livorno, è stato arrestato insieme al commercialista napoletano Pietro De Riu con l’accusa di concorso in concussione per induzione e rivelazione del segreto d’ufficio: secondo la procura di Napoli, tra il 2006 e il 2012, quando era responsabile del settore verifiche al comando provinciale della gdf di Napoli, tramite De Riu avrebbe incassato insieme ad altre persone oltre un milione di euro da vari imprenditori napoletani come “compenso” per evitare verifiche ed accertamenti fiscali. Avrebbe cioé omesso di compiere controlli sulle società di alcuni imprenditori in cambio di un appannaggio mensile di 15mila, 20mila o 30mila euro; soldi versati poi, secondo la ricostruzione accusatoria, al commercialista De Riu. arrestato. Per i due, i reati ipotizzati sono concorso in concussione per induzione e rivelazione di segreto di ufficio. L’operazione è stata chiamata Last Door.
Il generale Vito Bardi – già comandante regionale delle Fiamme gialle in Campania – era stato indagato nel 2011 con le accuse di favoreggiamento e rivelazione di segreto nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P4. L’anno successivo, tuttavia, la sua posizione fu archiviata dal gip su richiesta dello stesso pm Henry John Woodcock. Dopo l’esecuzione dell’arresto di Mendella, il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo ha confermato al comandante generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo stima e apprezzamento incondizionato per le Fiamme Gialle. Totale fiducia nella Guardia di Finanza è arrivata anche dai ministri Padoan e Alfano.
La nuova inchiesta si basa sulla denuncia di due imprenditori, i fratelli Giovanni e Francesco Pizzicato, noti a Napoli perché anche gestori di noti locali. Nella prima metà degli anni Duemila, Mendella, all’epoca maggiore, li avrebbe contattati tramite De Riu offrendo “protezione” in cambio di soldi e vacanze. Dopo il suo trasferimento a Roma, inoltre, Mendella avrebbe suggerito di spostare proprio nella capitale la società Gotha, attiva nel settore dei materiali ferrosi, per continuare a “seguirli”.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy