Un lieve malore ha colpito il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al suo rientro da Parigi dove ieri, all’Eliseo, ha incontrato il presidente francese Francois Hollande. Il Premier si è recato questa mattina presto al policlinico universitario Agostino Gemelli dove i medici hanno riscontrato la necessità di un piccolo intervento di angioplastica ad un vaso periferico, perfettamente riuscito. Nessun bollettino informativo sulle condizioni del presidente del Consiglio è stato diramato dalla struttura sanitaria dove attualmente il premier occupa un letto nella Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) guidata dal professor Antonio Rebuzzi.
A provocare il malore di Gentiloni potrebbero essere stati l’influenza o un particolare stato di stress. Questo il parere di Michele Gulizia, cardiologo e presidente dell’Anmco, l’associazione dei cardiologi ospedalieri, che sottolinea come l’intervento di angioplastica ai vasi periferici sia relativamente semplice con una convalescenza di 48 ore.
“L’angioplastica è la dilatazione attraverso un palloncino di una arteria che improvvisamente ha un’ostruzione totale o parziale che può essere legata alla formazione di un trombo – spiega l’esperto -. In questo caso sappiamo che l’intervento ha riguardato dei vasi periferici, che possono essere cardiaci o degli arti, superiori o inferiori. A provocarla può essere stato uno stato di iperaggregazione, cioè una maggiore tendenza del sangue a coagulare, che può manifestarsi perchè il soggetto è stressato, beve poco, o ha dei fattori genetici che predispongono a questo fenomeno. Non dimentichiamo che sta imperversando l’influenza, la malattia infiammatoria per eccellenza, e le malattie infiammatorie possono destabilizzare patologie cardiache o di arterie facendo precipitare la coagulazione e favorendo eventi come questo”. L’intervento, sottolinea Gulizia, è molto semplice: “L’angioplastica si fa da svegli, l’anestesia è locale nel punto di puntura, che è o una arteria del braccio o della gamba. Una volta effettuato al paziente viene dato un farmaco antiaggregante che tende a mantenere fluida la circolazione. Generalmente dopo una angioplastica dopo 48 ore si può tornare al lavoro”.
Dimostrazioni di affetto e vicinanza, nonché auguri di pronta guarigione, sono giunti al presidente del Consiglio dalla maggior parte delle forze politiche.
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