È finita la fuga di Jaber al-Bakr, il siriano di 22 anni sospettato di voler compiere un attentato in Germania. Lo ha annunciato la stessa polizia tedesca, citata dalla BBC.
Le forze dell’ordine lo hanno catturato poco dopo la mezzanotte in casa di un suo connazionale a Lipsia. Sarebbe stato quest’ultimo a riconoscerlo e chiamare le autorità: secondo der Spiegel, quando hanno fatto irruzione nell’appartamento nel quartiere di Paunsdorf, al-Bakr era già legato. Sempre secondo il settimanale tedesco, il padrone di casa avrebbe spiegato di essere stato avvicinato da al-Bakr nella stazione ferroviaria di Lipsia e di averlo accompagnato a casa sua.
Il giovane siriano aveva fatto perdere le proprie tracce sabato mattina durante un’operazione dei corpi speciali, gli Spezialeinsatzkommandos (SEK). Nell’appartamento dove viveva, a Chemnitz – una città a circa 70 km da Dresda, la capitale della Sassonia, nell’ex Germania est –, gli agenti avevano trovato un detonatore e circa un chilo di sostanze chimiche che avrebbe potuto usare per produrre altri esplosivi artigianali. C’era anche una certa quantità di esplosivo già pronto; gli inquirenti non hanno confermato né smentito che si trattasse di perossido di acetone (TATP), la sostanza usata per gli ordigni esplosi in Francia e in Belgio, ma anche negli attentati che il 7 luglio 2005 uccisero 52 persone a Londra.
Le teste di cuoio erano state avvertite da una “soffiata” fatta ai servizi segreti interni. A Chemnitz i SEK avevano evacuato circa 80 persone e sei appartamenti. L’operazione è durata alcune ore e ha portato al fermo di altre tre persone, contatti o “almeno conoscenti” di al-Bakr. Nel quartiere si è temuto il peggio quando si è sentita una forte esplosione, ma poi
Gli inquirenti sospettano che l’uomo avesse legami con l’ISIS e volesse organizzare un attentato in un non meglio precisato “aeroporto tedesco”. Imponenti dispositivi di sicurezza sono scattati negli scali di tutta la Germania, compresi i due aeroporti di Berlino, Tegel e Schönefeld. Nella stazione ferroviaria di Chemnitz è scattato un allarme bomba che poi si è rivelato infondato: per indagare su un bagaglio incustodito la polizia ha usato un robot artificiere.
Lo scorso novembre Jaber al-Bakr aveva chiesto e ottenuto asilo politico in Germania, circostanza che ha riaperto accese polemiche sulle questioni di sicurezza legate all’accoglienza dei migranti provenienti dal Medio Oriente. In Germania i jihadisti non sono riusciti a compiere stragi come in Francia e Belgio, ma in alcuni episodi è stato solo il caso ad evitare il bagno di sangue: ad esempio lo scorso luglio ad Ansbach, nel nord della Baviera, quando un siriano di 27 anni ha compiuto un attentato suicida di fronte a un bar, senza però provocare altre vittime. “Non possiamo escludere in Germania attentati come quelli che abbiamo visto di recente in Francia e Belgio”, ha detto ieri il portavoce del ministero federale dell’Interno. E non è più solo l’opposizione di estrema destra a criticare l’apertura ai migranti voluta da Angela Merkel. Stamattina la CSU – il partito cristiano-sociale della Baviera, alleato alla CDU della Merkel e parte della coalizione di governo – ha invitato il governo a “concentrarsi” sul riconoscimento e sul respingimento dei potenziali terroristi al loro ingresso nel Paese.
F.M.R.
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