È stata avvertita anche a Tokyo la forte scossa di terremoto di magnitudo 7.4 in Giappone che ieri sera ha provocato un incendio ad un impianto petrolchimico nel distretto di Nishiki Machi. Al momento non ci sono notizie di vittime e danni.
L’epicentro è stato in mare, a quasi 200 km dalla Capitale ma le scosse avvenute intorno alle 6 del mattino, seppur con minor entità (circa 4 di magnitudo), hanno comunque dato una sveglia di terrore anche gli abitanti di Tokyo.
Il rischio che si verifichi uno tsunami è stato fortemente ridimensionato dall’Agenzia meteorologico giapponese ma dalle autorità è partito l’ordine di evacuare è stato dato per tutta la zona costiera di Kamaishi.
È ancora troppo vivo infatti il ricordo dello tsunami che colpì un impianto nucleare al largo della costa orientale della prefettura giapponese di Fukushima nel dicembre 2011 e ancora prima di quello di marzo dello stesso anno. Il capo di Gabinetto Yoshihide Suga, nel corso di una conferenza, ha detto che non ci sono segnalazioni di danni a edifici, strutture e arterie stradali. Sei persone hanno riportato lievi ferite. Tutti i voli aerei da e per l’aeroporto di Sendai sono stati interrotti a causa dell’allarme tsunami.
La Tokyo Electric Power Company, ha escluso pericoli di contaminazione ed ha garantito che non ci sono stati cambiamenti nei livelli di radiazioni, lo riferisce l’emittente giapponese Nhk.
Una delle scosse di terremoto più forti (registrato in 10 chilometri di profondità) si è registrata a Namie, nel distretto di Futaba, a circa 300 km dalla Capitale giapponese, con una magnitudo preliminare di 5.3.
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