“Abbiamo fatto quello che andava fatto”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco a proposito degli impegni presi con la Bce in un’intervista all’Handelsblatt, quotidiano economico tedesco. “È evidente che non possano esserci tassi negativi in eterno” ha aggiunto Visco, ma l’importante è che il “il programma – relativo all’acquisto pianificato di titoli di stato o Quantitative Easing lanciato a marzo 2015 – ha funzionato”.
A breve la Commissione europea dovrebbe pubblicare le pagelle sui conti pubblici dei paesi Ue ma secondo quanto reso noto ieri dal Ministero del Tesoro, l’Italia avrebbe avuto la sospirata promozione in cambio di un maggiore impegno a far quadrare i conti nel 2017. Con queste raccomandazioni, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici s’impegnano a concedere quella flessibilità (pari allo o,85%) tanto richiesta dal Governo Renzi nel 2016.
L’elasticità (in punti percentuali) più ampia, pari allo o,50% del Pil sarà data in riferimento alle riforme economiche allo o,04 %. Ma l’esecutivo comunitario terrà conto della questione migranti e dell’allerta terrorismo, prevedendo uno 0,04% per i costi della crisi dei rifiugiati e uno 0,6% per la gestione della sicurezza.
“I 14 miliardi di flessibilità riconosciuti dall’Unione europea all’Italia – ha detto Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Area popolare. – sono una buona notizia. Queste risorse vengano ora usate per creare vero sviluppo. Io segnalo ciò che dicono tutti gli economisti e i demografi, non può esserci sviluppo in un paese che non fa più figli. Ora quindi parte significativa di quelle risorse venga investita sulla famiglia”.
Lo stesso Premier aveva annunciato ieri l’ok dell’Ue, citando il contenuto della lettera scambiata tra Bruxelles e il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan. “Questa flessibilità – ha detto Renzi firmando il Patto per l’Abruzzo a L’Aquila – è una grandissima priorità per il nostro paese. Bisogna affermare l’idea che non si debba vivere di paura e di preoccupazione soltanto, ma si debba avere il coraggio di agire”.
Ovviamente, ha proseguito oggi Visco, “corriamo ancora un concreto rischio di deflazione”, dati il programma di acquisto dei bond. Ma secondo l’opinione del Governatore della Banca d’Italia sarebbe molto più grave avere l’effetto inverso, cioè un’inflazione, che sarebbe “la cosa peggiore che possa capitarci. Con questa si rischiano fallimenti ed effetti molto negativi sull’economia reale”.
P.M.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy