Arrivo a sorpresa di John Kerry a Baghdad: la tappa iraqena del Segretario di Stato americano, fortemente voluta dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, rientra nella missione in medioriente per discutere delle condizioni critiche dell’intera area e trovare una soluzione per bloccare le violenze delle ultime settimane. Kerry atterra nella capitale iraqena in un momento più che drammatico: il Paese è sempre più nel caos, tanto che -stando alle dichiarazione di Qassem Atta, portavoce per gli affari di sicurezza del premier iracheno Nuri Al Maliki, le forze lealiste si stanno spostando da Baghdad verso ovest, per sfuggire alla violenza dei ribelli jihadisti. Centinaia di soldati filo-governativi sarebbero stati decapitati o impiccati nelle zone di guerra controllate dai militari dell’Isis, i jihadisti che vorrebbero creare lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Quasi settanta i cadaveri che sarebbero stati ritrovati a sud di Baghdad nelle prime ore del mattino: potrebbero far parte di un gruppo di civili sequestrati nei giorni scorsi e detenuti dai ribelli.
Nel pieno delle violenze, gli insorti avrebbero anche distrutto uan delle chiese cristiane, di rito caldeo, più frequentate di Mosul: il santuario mariano dell’Immacolata, infatti, da giorni era stato preso di mira dai jihadisti che hanno occupato l’area compresa tra la cittadina e il confine siriano, a nord ovest. I miliziani hanno preso possesso anche della zona di frontiera confinante con la Giordania, sottraendo postazioni strategiche alle forze governative.
Ricevuto dal capo del governo Nuri Al Maliki, il Segretario americano Kerry ha proposto la creazione di un esecutivo “inclusivo“, che comprenda cioè anche rappresentanti moderati dei sunniti, al momento sostenitori dei guerriglieri. Vista la pericolosità dell’avanzata jihadista, anche il Consiglio degli Esteri dell’Unione Europea, riunito a Lussemburgo, ha appoggiato l’ipotesi americana: il ministro degli esteri britannico William Hague ha ribadito la preoccupazione europea per l’escalation di barbarie iraqena e evidenziato l’equità della soluzione americana, “assolutamente fondamentale per combattere gli estremisti”.
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