Opel cambia proprietà: il marchio tedesco passa dalle mani di General Motors a PSA, il gruppo francese che controlla Peugeot e Citroën.
Le due parti hanno annunciato di aver raggiunto l’accordo per un valore di 1,3 miliardi di euro, più altri 900 milioni per acquisire le attività finanziarie europee di GM. Se le autorità antitrust daranno via libera alla fusione, il passaggio di mano sarà completato entro la fine dell’anno.
Sommando la quota di mercato di Opel a quelle dei marchi già di proprietà di PSA, il gruppo francese diventerà il secondo costruttore europeo dopo Volkswagen, con una quota totale del 17%. Nel 2016, Opel e Vauxhall – lo storico brand inglese che marchia le Opel vendute oltremanica – hanno consegnato più di 1,1 milioni di vetture, che si aggiungeranno ai 3,15 milioni venduti da Peugeot e Citroën per arrivare nei dintorni di 4,3 milioni.
Secondo i termini dell’accordo, alle dipendenze di PSA passeranno tutte le attività automobilistiche di Opel e Vauxhall, sei impianti di assemblaggio, cinque di produzione di componenti e il centro progettazione di Rüsselheim, alle porte di Francoforte, per un totale di 40 mila dipendenti. Resterà di proprietà di GM il centro progettazione aperto a Torino. Opel continuerà a usare le licenze di proprietà intellettuale di GM fino a quando PSA non le sostituirà con le proprie.
L’acquisizione del marchio tedesco è la punta di diamante della strategia commerciale aggressiva voluta da Carlos Tavares, presidente di PSA dal 2014, quando l’ingresso fra i grandi azionisti del governo francese e del partner cinese Dongfeng Motors – con quote pari a quelle della famiglia Peugeot – ha permesso al gruppo di risollevarsi dalla crisi economica. Non è stata così abile o fortunata GM, che in Europa chiude in rosso da sedici anni: nel 2016 le perdite sono state di 257 milioni.
“Siamo fieri di unire le forze con Opel/Vauxhall e fortemente impegnati a continuare a sviluppare questa grande azienda e ad accelerare il suo risanamento”, ha dichiarato Tavares. Gli fa eco Mary T. Barra, presidente di GM: “Non vediamo l’ora di partecipare al futuro successo e al forte potenziale di creazione di Psa attraverso il nostro interesse economico e la continua collaborazione su attuali e nuovi progetti stimolanti”.
Nelle scorse settimane i governi di Francia e Germania hanno dato via libera in linea di massima alla fusione, ma – come riporta Bloomberg – hanno chiesto “chiarezza, prima possibile, sul futuro delle due società”, pensando soprattutto alla salvaguardia di posti di lavoro e siti di produzione. Tavares li ha rassicurati dichiarando di volere che Opel resti un’azienda tedesca: “Nel nostro portafoglio vogliamo, semplicemente, un marchio tedesco”. Lunedì il presidente di PSA ha detto che le sinergie fra il suo gruppo e Opel “non sono basate su tagli del personale”.
F.M.R.
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