Ultimo giro di consultazioni per il premier Paolo Gentiloni, che ieri ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo Governo di responsabilità dal Presidente della Repubblica. L’ex ministro degli Esteri, che ha accettato la nomina di Matterella con riserva, dovrebbe concludere oggi gli incontri con i tutti i gruppi parlamentari, compresi quelli dell’opposizione, e poi presentarsi domani al Quirinale per il giuramento.
La lista dei ministri, con la quale Gentiloni dovrà presentarsi entro oggi al Parlamento e chiedere la fiducia, è ancora tutta da scrivere ma intanto il Quirinale fa sapere che il nuovo Governo si muoverà “nel quadro del governo e della maggioranza uscente“, cioè in linea di continuità con la giunta politica di Matteo Renzi.
E in effetti, a parte la nomina di Marco Rossi Doria come ministro dell’Istruzione arrivata nella giornata di ieri, molti sono i segnali di continuità con il Governo Renzi, a partire da Maria Elena Boschi, che dovrebbe lasciare l’incarico di ministro ai Rapporti del Parlamento ad Anna Finocchiaro per diventare o sottosegretario a Palazzo Chigi o ministro delle Pari opportunità. Confermati anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, Carlo Calenda allo Sviluppo economico, Maurizio Martina all’Agricoltura e Dario Franceschini alla Cultura.
Per quanto concerne le ‘new entry’, Marco Rossi Doria, nominato da Luigi Berlinguer primo maestro di strada d’Italia (1994-1997), è stato sottosegretario al Ministero dell’Istruzione durante il Governo tecnico di Mario Monti (2011-2013) e poi riconfermato dal Governo Letta dal 2013 al febbraio 2014. E’ in bilico il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, mentre si scalda per sostituirlo Tommaso Nannicini, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Ma Renzi vorrebbe la conferma per non “smentire” il Jobs act. Stesso discorso per Marianna Madia: una sua uscita significherebbe disconoscere la riforma del pubblico impiego. Confermata anche Beatrice Lorenzin come ministro della Salute. L’attuale ministro degli Interni Angelino Alfano sarebbe sempre più prossimo a passare al dicastero degli Esteri.
Mentre Berlusconi si è dichiarato pronto ad appoggiare il Governo fino alla nuova legge elettorale, sia M5S che Lega annunciano proteste di piazza e battaglie in Aula: “Stiamo con i cittadini, non con i voltagabbana”, ha attaccato il leader del M5S Beppe Grillo.
“Il nostro Paese – ha evidenziato ieri il presidente Mattarella – ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni.Vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni, scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti e scadenze interne, europee e internazionali”.
Il presidente incaricato ha incontrato dalle 10 alla Camera le delegazioni di Fratelli d’Italia, Svp, Civici Innovatori, gruppo per le Autonomie, Conservatori e Riformisti e Area Popolare. Mentre è in corso il colloquio con Forza Italia e alle 12.30 sarà la volta di Gal. L’incontro con il Pd avverrà invece nel primo pomeriggio, alle 14.
P.M.
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