Tra sabato e domenica il nuovo presidente incaricato Enrico Letta potrebbe sciogliere la riserva per la formazione del governo e presentare al Capo dello Stato Giorgio Napolitano l’elenco con i nomi dei ministri del prossimo esecutivo.
Dopo un’intensa giornata di consultazioni durante la quale ha incontrato tutti i rappresentanti dei partiti presenti in Parlamento, Letta ha dichiarato di essere cautamente ottimista. Infatti, pur sottolineando il suo “grave compito” e le differenze che continuano ad esserci con il Pdl, ammette che lo spirito sembra “costruttivo” e che, nonostante le chiusure di M5S, Sel, Lega Nord e Fratelli d’Italia, ha ricevuto l’incoraggiamento e la disponibilità da parte di tutti gli altri alla creazione di un governo di grande coalizione.
In attesa di sapere il nome dei nuovi ministri, che dovrebbero essere 18, il Pdl aspetta il rientro dagli Usa di Silvio Berlusconi; il Pd rimane ancora fortemente lacerato al suo interno, con il numero di dissidenti pronti a non votare la fiducia che aumenta di ora in ora. Scelta Civica più che auspicare reclama a gran voce coerenza con il governo Monti e con le scelte dei “dieci saggi”. Il M5S, pur interessato allo svecchiamento delle candidature, rimane fermo sulle proprie posizioni: valuterà e, nel caso, voterà legge per legge.
Il presidente incaricato Letta, da parte sua, ha dichiarato che sceglierà persone “competenti” e “che siano in grado di accendere la macchina del singolo ministero immediatamente” chiarendo i punti principali sui quali intende agire: emergenza economico-sociale e sviluppo, riforma della politica e revisione degli accordi Ue.
E per quanto alcuni temi metteranno a dura prova le varie forze politiche per riuscire a trovare una convergenza, come la restituzione dell’Imu promessa del centrodestra, sulla carta il governo Letta dovrebbe avere la maggioranza a Montecitorio con 456 voti e al Senato con 239.
Ad avvalorare ulteriormente la possibilità di un governo di larghe intese, poi, ci pensa Silvio Berlusconi con l’intervista rilasciata ai microfoni di Tgcom 24. “Sono stato lungamente al telefono con i miei, mi hanno detto che le cose procedono bene e che non si è parlato di ministeri e di nomi ma delle cose da fare. Da parte del Presidente incaricato c’è stato un atteggiamento molto positivo e sono venuti via da questo incontro, che è durato quasi due ore, molto confortati. Non mi è parso che ci fossero problemi veri. Certamente non possiamo pretendere un accordo al 100% però li ho sentiti molto confortati e anche Brunetta era assolutamente convinto del buon esito dell’incontro”. E specifica: ”Ho sentito che da parte del Presidente della Repubblica c’è l’indicazione di membri del governo di nuova generazione con una notevole presenza di donne. Questo esclude il sottoscritto, che però non ha mai avuto la voglia di entrare lì”.
C.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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