Tra aggiustamenti e rinvii la trattativa continua anche se l’unica cosa chiara al momento è la volontà dei due leader di Lega e M5s, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, di andare avanti ad oltranza per trovare la quadra sulla formazione del nuovo governo. Nelle ultime ore a complicare le cose ci sono state le dichiarazioni di Grillo sulla moratoria del debito italiano e la richiesta delle due velocità per l’Euro alle quali hanno fatto eco le dichiarazioni di due vicepresidenti ed un commissario della Ue, i quali hanno espresso senza misure le preoccupazioni di Bruxelles sullo stallo e sulle proposte che filtrano in materia di programma del nuovo esecutivo.
In questo ambito poi la richiesta della Lega di mettere al Viminale un “duro” che con mano ferma porti a soluzione la questione degli sbarchi di clandestini e dei rimpatri in un’ottica sempre sostenuta da Lega e centrodestra, non aiuta a trovare una via d’uscita sul tema più caldo, insieme a quello delle tasse, della trattattiva.
Insomma la situazione è tutt’altro che lineare. Se a questo si aggiunge che sui mercati si sta riaffacciando la speculazione finanziaria che da sempre entra in campo quando perdurano stallo politico e mancanza di progressi nelle trattative, appare chiaro che a questo punto a Salvini e Di Maio non resta altro da fare che dare una stretta sui tempi rassicurando anche un Quirinale spazientito e tutt’altro che tranquillo sugli sviluppi della crisi.
Il vero nodo comunque resta la nomina del premier e la lista dei ministri. Con sempre maggiore insistenza si parla di una staffetta a palazzo Chigi tra i due leader: questa formula facile da pronunciare, ma difficile da mettere a regime, non presenta mai facili soluzioni e comunque alla fine il nome da fare al Presidente della Repubblica sarà solo e soltanto uno, così come un equilibrio particolare dovrà essere trovato anche sui dicasteri più importanti come l’Interno, la politica estera e l’economia su cui ricadrà la responsabilità di dare pratica attuazione alle strategie economiche e sociali di cui è ricco il programma condiviso dei due partiti. Dunque partita ancora aperta. Anzi apertissima. E forse, stavolta, avviata verso la conclusione.
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