“Renzi vuole fare Renzi”. Quindi sparigliare le carte in tavola e stupire tutti. Sui programmi, sulla lista dei ministri e sui tempi. Quello di oggi infatti sarà il giorno decisivo per il governo Renzi. Il presidente del Consiglio incaricato si recherà oggi alle 16 al Quirinale per presentare al Capo dello Stato la lista dei ministri, con quasi una giornata di anticipo rispetto a quanto annunciato. Gli accordi con il Nuovo centrodestra sarebbero stati raggiunti la scorsa notte nel vertice tra Renzi e Angelino Alfano, durante il quale si sarebbe parlato del ruolo che dovrebbe ricoprire il leader di Ncd nel futuro. La scelta sarebbe tra vice-presidente del Consiglio e ministro degli Interni, ruoli rivestiti in contemporanea nel governo Letta. Secondo quanto emerso negli ultimi giorni, Alfano potrebbe scegliere il Viminale. Sul tavolo del vertice della scorsa notte anche l’accordo sulla riforma della legge elettorale e del Senato e la volonta’ di Ncd che la riforma del voto entri in vigore solamente dopo il superamento del bicameralismo.
Renzi, spiegano alcuni dei suoi, “e’ sereno”. Ma vuole appunto “fare Renzi” e cioe’ sparigliare e stupire. Dunque la squadra potrebbe essere di forte rinnovamento sia rispetto a quella del governo Letta, ovviamente, sia alle ipotesi di cui si e’ parlato e scritto in questi giorni. Un po’ per tener fede al suo personaggio e alle sue promesse di rinnovamento e un po’ per uscire dall’ impasse del rapporto con Ncd. E anche ad Angelino Alfano il premier incaricato avrebbe chiesto uno sforzo in questa direzione. Da qui le voci di nomi ‘coperti’, figure di alto livello per i dicasteri economici ancora non uscite sui media. E sono due i nodi di fondo da sciogliere: chi andra’ al ministero dell’Economia e in generale il rapporto con Ncd. Per via XX Settembre il premier incaricato aveva puntato su Graziano Delrio, magari affiancato da un nome piu’ rodato come Enrico Morando con delega alle Finanze, cosi’ da garantire una sintonia tra il Mef e le sue politiche. Non poche sono state le raccomandazioni alla cautela, su questa linea, spese in queste ore sia da ambienti internazionali che dal Colle. “Continuita’” con le politiche finora mantenute dai governi Monti Letta e e “standing internazionale” sono i due criteri su cui queste raccomandazioni sono state piu’ pressanti. In questo scenario, si continua a valutare l’ipotesi di una scelta tecnica e prende quota Pier Carlo Padoan, mentre sono in calo le quotazioni di Guido Tabellini. Ma potrebbe esservi anche una via di mezzo con Delrio ministro e il direttore generale dei Bankitalia, Salvatore Rossi, come vice. Anche se c’ e’ chi insiste sull’opportunita’ che Renzi non si privi a palazzo Chigi di una figura che gode della sua completa fiducia come l’ex sindaco di Reggio Emilia.
Per quanto riguarda Ncd, ieri e’ andata in scena una trattativa sul programma. Da una parte del tavolo Delrio, dall’altra i capigruppo del partito di Alfano e insieme a loro i capigruppo degli altri partiti di maggioranza. Al centro soprattutto il timing della legge elettorale. Ncd ha chiesto una clausola di salvaguardia che metta al riparo da elezioni a breve, Delrio ha ricordato la parole di Renzi in tal proposito. Ma la promessa non e’ bastata a Ncd che vuole mettere nero su bianco il ‘ lodo Lauricella’ che vincola l’entrata in vigore del nuovo modello elettorale alla riforma del Senato. Il timore, nemmeno tanto implicito, e’ che in realta’ il premier incaricato abbia gia’ un accordo con Berlusconi su un voto nel 2015. Poi c’e’ composizione della delegazione al governo. Il sindaco non vorrebbe la conferma di Alfano al Viminale e a nulla sarebbero valsi i tentativi di convincerlo ad accettare un ‘ trasloco’ alla Difesa. Il leader di Ncd, poi ha chiesto garanzie sul dicastero del Lavoro: no a un ministro troppo di sinistra, dopo che ha gia’ pubblicamente detto di voler smontare la legge Fornero. La prima casella da mettere a posto resta dunque l’ Economia e da li’ discendera’ tutto il resto. Renzi in queste ore sta avendo contatti frenetici. Nel tardo pomeriggio di ieri ha visto Luca Cordero di Montezemolo, ma insieme a Khaldoon al Mubarak, amministratore delegato della Mubadala Development Company, e argomento sarebbe stato l’ accordo Alitalia-Ethiad. In serata, poi, Renzi si e’ chiuso di nuovo insieme al fedelissimo Delrio ed e’ stato raggiunto da Dario Franceschini, dato per certo nella squadra, in direzione Mibac nell’ipotesi minimale. Dirimenti saranno i contatti con Alfano, forse al telefono o forse in un faccia a faccia che dal Pd non confermano ma che Ncd conferma e reclama. Certo, piu’ di tanto Renzi non ha intenzione di mediare. Sia per carattere, sia perche’ il tempo stringe: “Questione di ore e chiudiamo tutto”, e’ stato l’unico messaggio ufficiale della giornata.
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