Cuore, aggressività, spirito di sacrificio ed una squadra tutta tesa a vincere. Il ct della nazionale Antonio Conte l’aveva detto: “voglio undici leoni in campo”, e così è stato. Nello stadio di Lione pieno all’inverosimile gli azzurri in gran forma atletica e mentalmente robustissimi, hanno fatto il miracolo con un secco due a zero contro il favoritissimo Belgio. Sembrava una partita già persa in partenza, quella di ieri sera, ma contro ogni pronostico l’Italia spiazza tutti, compresi i propri tifosi, e firma con un bella vittoria il primo match degli azzurri agli Euro2016.
Non succedeva dal 2000, quando l’Italia di Dino Zoff vinse, sempre per 2-0, contro la Turchia. Ora però la squadra di Conte dovrà mantenere le promesse, in primo luogo nella partita del 17 giugno con la Svezia, la Svezia di un appannatissimo Ibrahimovic che non è riuscita ad avere la meglio contro i modesti ma bravissimi giocatori irlandesi che l’hanno inchiodato sull’uno a uno, dopo essere passati addirittura in vantaggio nel primo tempo.
“In un momento in cui pochi credevano nella nostra squadra e c’erano perplessità – ha detto il presidente della Figc Carlo Tavecchio – [Conte] ha presentato uno schieramento all’inizio poco capito, ma che ha dato i risultati migliori. Conte ha dimostrato quanto capisca i giovani e come sa metterli assieme. Siamo già tutti sul campo in vista della Svezia”.
“In futuro dobbiamo dare sempre il massimo, proprio come questa sera – ha detto ancora il portiere azzurro Gigi Buffon subito dopo il match -, altrimenti la vittoria col Belgio sarà inutile. Ma sono convinto che la gente che era allo stadio oppure a casa, in tv, è stata orgogliosa di una squadra così”.
A complimentarsi con la nostra nazionale anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Buona la prima, anzi ottima. Bravo Mister, bravi tutti”, ha scritto il premier su Twitter.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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