Nella domenica forse più triste degli ultimi anni per le note vicende luttuose che hanno indotto il Coni a decretare il minuto di silenzio su tutti i campi in ricordo di Marco Simoncelli, si è conclusa l’8° giornata del campionato. Sabato avevano aperto le ostilità Fiorentina-Catania e Juventus-Genoa, entrambe terminate sul 2-2. Nel “lunch match” domenicale, si è registrata la doppia impresa del Milan.
I campioni in carica riuscivano, infatti, a chiudere un orrendo primo tempo sotto 3-0 contro un modesto, ma nell’occasione sgagliardissimo, Lecce. Sembrava l’ennesima conferma di questi stenti iniziali delle grandi. Poi, nella ripresa, forse strigliati a dovere da Allegri, e irrobustiti dagli ingressi di Aquilani e Boateng, i rossoneri cambiavano marcia e, sospinti da tre “missili” del ghanese ( due, almeno, gli autentici “eurogol”), rimontavano i frastornati pugliesi, troppo rinunciatari nella gestione del vantaggio. Inevitabile, a quel punto, il 4-3 di Yepes a suggellare il sorpasso e una rimonta che dimostra come i veri campioni non muoiono mai. Nel pomeriggio arriva anche la parziale resurrezione interista grazie ad uno striminzito ma incoraggiante 1-0 al sempre ostico Chievo. All’Olimpico, invece, c’era molta attesa per l’esordio stagionale del talentino argentino Lamela. Miglior debutto non poteva esserci: suo il gol partita, al 7’, impreziosito da altre giocate di classe e da almeno un’altra rete “mangiata”. Ed è solo per una strana congiunzione astrale che Roma-Palermo finisca solo 1-0. Per la quantità di occasioni prodotte su ambo i fronti, poteva uscirne anche un pareggio per 4-4 o giù di lì. Nessuno si sarebbe potuto meravigliare. Il Palermo esce dal campo tra gli applausi per aver fornito la sua miglior prestazione esterna stagionale, la Roma si prende tre punti che, dopo la batosta nel derby, sono il miglior ricostituente possibile. La squadra di Luis Enrique sta mostrando una sempre maggior propensione alle verticalizzazioni ma, se vuole recitare da protagonista, occorrerebbe maggior cinismo davanti e una miglior copertura alle spalle. L’Udinese, ora prima da sola, travolge 3-0 il malcapitato Novara, trascinata da un intramontabile Di Natale che, con la doppietta di ieri, sta riprendendo là dove aveva finito l’anno scorso: in cima alla classifica marcatori. Un messaggio neanche troppo cifrato a Prandelli in vista di Euro2012. Questa strana e triste domenica si chiudeva con il posticipo in cui la Lazio espugnava 2-0 il terreno di un sempre più inguaiato Bologna. Partita ben giocata dai biancocelesti fino al piazzato di Hernanes che Acquafresca deviava alle spalle di Agliardi. Seguiva la veemente reazione rossoblu, favorita anche da una inconsueta teoria di errori difensivi individuali dei capitolini ( Biava e Radu, con Dias molto nervoso), ma qui era Marchetti a ergersi sugli scudi vincendo la sua sfida personale con le bordate di Ramirez. Il secondo tempo si apriva con il raddoppio dell’ottimo Lulic e proseguiva con un controllo dei ritmi e del pallone abbastanza tranquillo da parte laziale. Unico neo, gli infortuni di Matuzalem ed Hernanes che costringeranno Reja a reinventare il centrocampo. C’è un secondo posto da onorare e una vetta da raggiungere.
Daniele Puppo
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy