Stanchi, dubbiosi ed anche un po’ preoccupati per l’ondata-tsunami grillina che potrebbe capovolgere ogni previsione, Berlusconi Bersani e Monti hanno sparato le loro ultime cartucce con appelli sostanzialmente concordanti sulla necessità di contenere astensionismo e rifiuto delle urne. Per quella che verrà considerata come una delle più convulse e difficili campagne elettorali del dopoguerra.
Premier e leader dell’opposizione di destra e di sinistra hanno dato fuoco alle ultime polveri dove nelle ultime ore si è registrata l’ennesima iniziativa della magistratura sulla questione dei rimborsi IMU avanzata da Silvio Berlusconi al quale ieri i medici hanno sconsigliato la chiusura della campagna elettorale a piazza Plebiscito. Questo non ha comunque impedito al leader del Pdl di “abbracciare” il popolo di centrodestra adunato alla Mostra d’Oltremare dove a fare gli onori di casa è andato Angelino Alfano.
Bersani, per il Pd ha preferito chiudere all’Ambra Jovinelli, un teatro di Roma che all’ultimo momento ha dovuto sostituire la storica piazza di San Giovanni dove invece si sono dati appuntamento i grillini convenuti nella capitale per ascoltare il loro leader, accolto da decine di migliaia di simpatizzanti e militanti. E anche l’ultimo appuntamento dell’outsider antisistema Grillo non ha mancato di scatenare nuove polemiche legate alla esclusione della stampa italiana dal palco di San Giovanni. “Voglio solo giornalisti stranieri e Sky per il nostro comizio di chiusura”. Apriti cielo. E subito contro l’uomo solo al comando si è scagliato Bersani che ha messo in guardia dai “miliardari che fanno politica” (Berlusconi) e da chi vuole governare senza interlocutori (Grillo).
Duro, durissimo anche il capo del Pdl che nella videoconferenza di Napoli parla dei grillini come di un movimento fatto di “estremissimi uomini di sinistra, di NoTav, di centri sociali e di black block” e chi più ne ha più ne metta. Chiude in sordina a Firenze il presidente del consiglio Monti parlando di una Italia che “viene fuori da un ventennio perduto e frutto di una classe politica inamovibile”. Motivo questo, per scegliere “persone nuove” da portare in Parlamento. Ma non si riferisce certo al Movimento di Grillo.
Per il Professore rimane comunque il fatto che negli ultimi giorni, causa anche le ripetute e invalidanti battute sulle alleanze tendenti ad escludere tutti, i consensi sono clamorosamente diminuiti. Le sue battute di fatto lo hanno lasciato isolato nella fase cruciale della consultazione elettorale.
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