“Noi siamo gandhiani ma non coglioni”. Non lascia spazio a dubbi la chiusura del testo pubblicato oggi sul blog di Beppe Grillo dal titolo “#Italia5Stelle al Circo Massimo” nel quale non solo si lancia la manifestazione che il Movimento vuole realizzare a Roma tra il 10 e il 12 ottobre prossimi, ma si ricostruisce il percorso burocratico per ottenere in concessione l’area nel cuore di Roma.
Percorso che, stando a quanto apparso oggi sul sito, deve essere stato come minimo accidentato: “abbiamo iniziato per tempo, il 1 luglio, la trafila dei permessi al Circo Massimo a Roma – si legge – seguendo ogni passo burocratico nel massimo rispetto delle procedure e delle regole. Peccato che tra il dire ed il fare ci siano di mezzo il Comune di Roma ed il Ministero per i Beni e Attività Culturali”.
Realtà istituzionali che “negli anni hanno autorizzato al Circo Massimo un po’ di tutto” e che il 31 luglio hanno inviato ai cinque stelle “una secca risposta: la manifestazione è troppo importante, l’allestimento troppo grande per questa area. Se volete, Italia 5 Stelle la fate altrove, forse”.
Di qui la richiesta di spiegazioni sulle motivazioni del diniego “e soprattutto sui riferimenti di legge, decreti, regolamenti, delibere etc che lo hanno causato o se la scelta di concedere Circo Massimo o meno sia discrezionale in base al colore politico o al portafogli del richiedente, abbiamo creato il panico in Comune e siamo stati celermente ricevuti e rassicurati che con qualche piccola modifica (che abbiamo prontamente apportato) ci avrebbero rilasciato il permesso per l’area”.
“E’ passato un altro mese – si legge ancora – e la risposta definitiva ci viene posticipata giorno per giorno, sempre infiocchettata con belle parole di rassicurazione. In pratica è un no, avere l’autorizzazione pochi giorni prima non ci consentirebbe di organizzarla e loro lo sanno benissimo. Prima l’ultima settimana di agosto, poi il 26, poi il 27. Adesso la prossima data indicataci è lunedì 1 settembre”.
Grillo comunque promette che Italia 5 Stelle si farà “con il permesso del Comune di Roma così come l’avevamo pensata a Circo Massimo o senza permesso in una pacifica adunata di liberi cittadini. Pacifica ma un po’ incazzata”.
Il Campidoglio, dalla sua, ha chiarito come “per organizzare manifestazioni in aree sottoposte a vincoli archeologici, è necessario il parere vincolante di un tavolo tecnico cui spetta il compito di decidere se l’evento per cui è stata avanzata la richiesta sia compatibile con le caratteristiche del sito scelto”.
Un tavolo tecnico al quale siedono tutte le realtà istituzionali che hanno competenza sui beni storico archeologici della Capitale: la soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, la direzione regionale per i beni culturali, la sovrintendenza capitolina, il gabinetto del sindaco e il I municipio di Roma. Qualora il tavolo neghi l’autorizzazione, nessuna di queste istituzioni può procedere autonomamente al rilascio di un via libera.
Nel caso della manifestazione del 5 Stelle, dopo la riunione intercorsa tra esponenti del movimento e amministrazione capitolina per individuare un nuovo progetto – presentato lo scorso 20 agosto e ancora da sottoporre al tavolo – Roma Capitale ha assicurato che “si esprimerà positivamente rispetto alla richiesta avanzata”.
Per la deputata grillina Roberta Lombardi, che si sta occupando da mesi all’evento, “verba volant scripta manent: finché non avremo per iscritto il via libera del Comune di Roma saremo molto, molto preoccupati”. All’AdnKronos, Lombardi spiega che “il 30 luglio il tavolo si è riunito ma non ha nemmeno dato un’occhiata al nostro programma. Tant’è che il diniego, all’epoca, veniva motivato con riferimento ai parametri adottati per le manifestazioni sportive”.
Per l’esponente Pd Stefano Pedica “Grillo pecca anche di ignoranza, nel senso che ignora le regole basilari”. “Senza permesso – prosegue – Grillo cominci a trovare un’altra location per la sua festa. O magari la organizzi direttamente a casa sua, tanto li’ non deve chiedere l’autorizzazione a nessuno”.
Getta invece acqua sul fuoco il forzista Francesco Giro, che anzi si dice “certo e anzi sicuro che il Comune di Roma e il ministero dei Beni culturali” daranno “rapidamente il loro nulla osta per l’occupazione e l ‘utilizzo dell’area del Circo massimo da parte del movimento 5 stelle”.
E ricorda come “in passato questo permesso e’ stato sempre concesso sulla base di progetti compatibili con la natura dell’area e per ogni tipo di manifestazione pubblica”.
Un diniego, secondo il deputato, sarebbe una “palese discriminazione. A chi gioverebbe?”
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