“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”. Parole di Amleto nella famosa tragedia shakespeariana.Come negarlo? Molte realtà sfuggono alla nostra comprensione e ai nostri strumenti d’indagine. Esistono cose a noi sconosciute che superano le visioni più audaci dei filosofi.
Come porsi quindi di fronte alle innumerevoli leggende romane legate alle apparizioni di fantasmi? Si tratta per lo più personaggi famosi che hanno cavalcato i secoli passati, lasciando una traccia. Sono persone sorprese da una morte violenta, non esistono fantasmi di chi in vita ha condotto un’esistenza placida e ha serenamente chiuso gli occhi magari circondato dall’affetto dei propri cari.
Ne elenchiamo qualcuno. Mastro Titta, il penultimo boia di Roma, famoso per aver compiuto 516 esecuzioni. Testimoni dicono che il suo fantasma si aggiri di notte a Castel S. Angelo. Il più famoso di tutti i fantasmi, quello di Beatrice Cenci, simbolo della resistenza nei confronti di un odioso potere clericale e aristocratico, appare su ponte S. Angelo. C’è anche un re d’Italia, Umberto I , che sembra appaia nelle vicinanze del Pantheon. E poi c’è quello di Lorenza Feliciani, moglie di Cagliostro che sembra si palesi di notte ripercorrendo da Piazza di Spagna la strada che fece per andare a denunciare il marito all’Inquisizione. Due carbonari con la testa mozzata appaiono nei pressi del Muro Torto. Infine, sempre operando una grande sintesi, il fantasma del poeta inglese John Keats, colui “il cui nome fu scritto nell’acqua”, sembra che appaia nei pressi del cimitero acattolico vicino alla piramide Cestia, dove è sepolto.
Come nascono queste leggende? Fantasma: “Espressione materiale e visibile di una paura interiore”, scrive Ambrose Bierce nel Dizionario del diavolo, 1911. Definizione interessante.Paure interiori, morti violente, sensi di colpa. Mosso da questi sentimenti e ossessioni, qualcuno il fantasma può averlo visto sul serio dando vita a una suggestione collettiva che si è fatta leggenda.
Potrebbe essere una spiegazione plausibile, ma poi le testimonianze, persino di componenti della Protezione civile , attestano la presenza delle spettrali figure proprio in quei luoghi indicati dalle secolari leggende. Ammettiamolo. Il fantasma non fa solo paura, colma in qualche modo l’angoscia della morte. “Essere o non essere”, è il dilemma di una umanità che non può fare a meno della dimensione soprannaturale alla quale il fantasma rimanda.
La ragione ci porta a credere che dopo la morte, l’anima di un essere umano non possa continuare ad albergare sulla terra. La Chiesa Cattolica sostiene che quello dei fantasmi è un retaggio della millenaria storia pagana della città. E allora, come mai a Roma esiste un piccolo museo delle anime del purgatorio all’interno della Chiesa gotica del Sacro Cuore del Suffragio?
Vi si accede attraverso la sacrestia. Raccoglie teche e armadi che testimoniano la manifestazione delle anime del purgatorio: un’ impronta di fuoco sulle pagine di un libro sacro, una camicia sulla quale una donna lasciò la sua impronta, un cappotto militare con evidenti bruciature. Tanto per citarne qualcuna. Fuoco, sofferenza, bisogno di indulgenze? Anche il più scettico proverebbe un brivido a visitarlo.
Roma è una città unica al mondo, è molto sottile la linea che divide il cielo e la terra, il materiale e lo spirituale. Mostra il fascino di una città dalla storia plurimillenaria. E’ la capitale della cristianità, ma possiede anche un patrimonio culturale immenso, quello dei grandi culti pagani, misterici che non si è dissolto all’indomani dell’editto di Costantino nel 313 dC.
Le leggende legate alla presenza di fantasmi in alcuni rioni romani sembrano anche voler perpetrare nell’immaginario collettivo, secoli di storia, avvenimenti legati profondamente alla storia della città.
Come direbbero i poeti, tutto passa, ma tutto rimane, niente svanisce, si conserva in qualche modo e da qualche parte, anche se noi cessiamo di vederlo.
Esperta in tecniche di comunicazione, di scrittura e sceneggiatura, ho collaborato come autrice e consulente editoriale con la Rai e con strutture di produzione cinematografica e televisiva (Lux Vide, Titania Film, Ae Media Corporation), per le quali ho firmato numerosi soggetti di serie e consulenze editoriali. Sono autrice anche romanzi e saggi di critica televisiva
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