Roma e la sua squadra giallorossa piangono Gaetano Anzalone. Lo storico presidente della Roma negli anni ’70 è morto questa notte, dopo una lunga malattia. Imprenditore edile e membro del consiglio comunale nelle fila della Democrazia Cristiana, intraprese la carriera di dirigente sportivo nell’Ostiense per approdare nella società giallorossa a metà anni ’60 come responsabile del settore giovanile. Uomo di fiducia del presidente Marchini, gli succede diventando presidente della Roma il 13 giugno 1971, quando rileva la proprietà del club capitolino per un miliardo e mezzo di lire. Signorile e dai modi cordiali, Anzalone fu chiamato dai tifosi “il presidente gentiluomo”. Al timone della squadra giallorossa per otto anni, vive il suo momento di gloria quando la squadra vince il torneo Anglo Italiano nel 1972 e, sul suolo nazionale, con la conquista del terzo posto nel campionato 1974/75. Nel 1979 cedette la società a Dino Viola.
Ad Anzalone il merito di aver portato in giallorosso due dei protagonisti del secondo scudetto: il tecnico Nils Liedholm e il centravanti Roberto Pruzzo. In più ingaggiò Pierino Prati e seppe valorizzare al meglio i giovani del vivaio (Conti, Rocca e Di Bartolomei su tutti).
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