Centoventisei morti ed oltre 300 feriti, di cui 80 in condizioni gravissime: questo il primo bilancio di due dei sette attacchi terroristici simultanei, in nome di Allah, effettuati ieri sera a Parigi. “Il vostro Presidente Hollande non avrebbe dovuto intromettersi nella questione Siria” ha sentito dire qualche francese dai terroristi, 4 in tutto, che hanno assaltato la discoteca Bataclan, affollata come sempre di venerdi’ sera, mentre con un sincronismo, degno delle migliori organizzazioni, nello stadio dove era appena iniziata la partita Francia-Germania avvenivano alcune esplosioni di kamikaze. Presi d’assalto anche alcuni ristoranti. Otto gli attentatori, secondo le forze dell’ordine, tutti vestiti di nero. Rapidi determinati, pronti a morire. Tutti morti, almeno sei si sono fatti saltare in aria, due morti nello scontro a fuoco nella discoteca Bataclan. Sembra che altri, complici, siano al momento in fuga. Le invocazioni di Allah, da parte dei terroristi, lasciano poco spazio ad ipotesi diverse da quella che trattasi di un attacco di fondamentalisti islamici.
«Ci sono decine e decine di morti, numerosi feriti. Abbiamo dichiarato lo stato d’urgenza in tutto il territorio, come prima misura. La seconda è la chiusura delle frontiere, per fare in modo che le persone responsabili di tutto questo possano essere catturate. Sappiamo da dove viene questo attacco»: queste le prime parole del presidente francese François Hollande, che ha parlato di un «attacco terroristico senza precedenti». In stato d’urgenza, ha spiegato Hollande, molti luoghi verranno chiusi (a partire dagli istituti scolastici nella capitale e in tutta la sua regione sabato) e in alcune zone la circolazione verrà interrotta. «I terroristi non riusciranno a farci paura», ha aggiunto Hollande. «Dobbiamo dare prova di unità. Di fronte al terrore, la Francia deve essere forte e grande. Rinforzi militari si trovano nella regione di Parigi per evitare nuovi attentati», ha spiegato il presidente francese. Hollande ha anche annunciato che non parteciperà al G20 in programma in Turchia nel fine settimana. E proprio il presidente turco Erdogan ha inviato le sue «condoglianze più profonde» alla Francia e ha rivolto un appello alla comunità internazionale «contro il terrorismo: come Paese che conosce perfettamente i metodi e le conseguenze del terrorismo, comprendiamo perfettamente la sofferenza della Francia». Tra le frontiere chiuse nella notte tra venerdì e sabato c’è anche il tunnel del monte Bianco.
Kalashnikov e bombe per l’11 settembre d’Europa. Una delle piu’ grandi azioni terroristiche conpiute nel dopoguerra. L’attacco di ieri sera nella capitale francese e’ la riprova che l’Islam ha spostato la sua guerra integralista e sta invadendo le nostre case. Un attacco alla liberta’ e alla democrazia da parte della furia oscurantista che ha lasciato sul selciato oltre 120 vittime e qualche centinaio di feriti di cui diverße decine in pericolo di vita.
“Ci troviamo di fronte a una terza guerra mondiale fatta a pezzi, a capitoli, dappertutto” aveva detto Papa Francesco esattamente un anno fa, di ritorno dal suo viaggio in Turchia. «Dietro questo ci sono inimicizie, problemi politici, problemi economici», collegati al fatto di «salvare questo sistema dove il dio denaro è al centro, non la persona umana. E anche problemi commerciali: il traffico delle armi è terribile, è uno degli affari più forti in questo momento. Si moltiplicano i conflitti perché si danno le armi». Teniamo presente queste parole e meditiamole, noi che ci troviamo alla vigilia del Giubileo Straordinario.
A.B.
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