L’amore per la cultura, gli interessi collezionistici e mecenatizi, per il teatro, per la musica e per la scienza. Sono queste le caratteristiche di Ferdinando de’ Medici, figura talmente fondamentale per lo sviluppo culturale della Firenze tra il Sei e il Settecento che oggi il Museo degli Uffizi gli dedica una ampia mostra in occasione del terzo centenario della sua morte. Erede al trono toscano figlio del Granduca Cosimo III e di Margherita Luisa d’Orleans, morendo anticipatamente al padre il 31 ottobre 1713, non ebbe pieni doveri di Stato e si dedicò allo sviluppo delle sue passioni.
“La mostra – secondo Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze – rappresenta una immersione nell’arte, nel gusto, nella curiosità e nel capriccio di un’intera epoca”. Una altro aspetto che l’esposizione degli Uffizi intende evidenziare è quello del collezionismo di opere antiche da parte del principe: Ferdinando non si limitò infatti a raccogliere opere di grandi artisti contemporanei ma, nella migliore tradizione medicea, si interessò costantemente della pittura cinque-secentesca, italiana e non, facendo arrivare a Firenze una mole enorme di dipinti, molti dei quali capolavori che oggi costituiscono la ricchezza dei musei italiani, degli Uffizi come della Galleria Palatina e del Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano. Ferdinando, pur
di assicurarsi i grandi capolavori sacri ancora conservati nelle chiese di Firenze, della Toscana e in altre zone d’Italia, procedette con una frenetica campagna acquisti di prestigiose pale, fornendone le copie, finanziando interi restauri delle strutture che contenevano gli originali, comprando e pagando capolavori dell’arte occidentali quali la “Madonna dal collo lungo” del Parmigianino, la “Madonna delle arpie” di Andrea del Sarto, la “Pala Farnese” di Annibale Carracci”, la “Pala Dei” di Raffaello Sanzio. Accanto a queste opere spesso monumentali, Ferdinando sviluppò anche altri filoni collezionistici, come nella villa del Poggio a Caiano, dove, alla fine del XVII secolo, avviò un “gabinetto delle opere in piccolo” riempendo le pareti dal pavimento al soffitto di dipinti di piccole dimensioni.
“Come si può arguire da quest’antologia stringata – spiega il Direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali – i dipinti voluti per sé dal Gran Principe rappresentano ancora oggi capi d’opera che sono fra i maggiori del nostro Cinquecento. Segno d’una disposizione culturale che gli consentiva di selezionare, con sapienza ed acume, creazioni di quasi due secoli avanti che poi la storia avrebbe definitivamente consacrato. Ed era la stessa disposizione che sottendeva la scelta degli artisti suoi contemporanei per allogazioni di prestigio. Ecco, questo è l’uomo che la Galleria fiorentina offre ai suoi visitatori: un personaggio d’intelligenza e sensibilità meritevoli d’una conoscenza assai più diffusa, che giusto un museo frequentato come gli Uffizi può promuovere. Non certo, però, un personaggio di quelli che mobilitano il popolo delle mostre. Insomma, un personaggio poco consono a una macchina per fare soldi”.
La mostra, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale peril patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria degli Uffizi e Firenze Musei, rimane allestita sino al 3 novembre 2013.
L’esposizione è visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 8,15 alle ore 18,50. La biglietteria chiude alle 18,05. Dal 2 luglio al 24 settembre il martedì dalle ore 8,15 alle 22. Costo del biglietto Euro 11, ridotto 5,50 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni. Gratuità del biglietto per i visitatori sotto i 18 anni e per i cittadini dell’U.E. sopra i 65 anni.
Roberto Logli
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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