“Da lontano”, in catalano questo è il senso del titolo originale del film vincitore del Leone d’oro all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Desde allà, dell’esordiente Lorenzo Vigas, Ti guardo nella versione italiana. Un film iper-realista, che indaga le estreme possibili conseguenze del rapporto padre-figlio e che osserva un particolare aspetto dell’omosessualità sullo sfondo di una città lacerata da profonde discrepanze sociali. Uscirà domani nelle sale.
Con questo suo lavoro Vigas non intende esprimere un giudizio sul tema dell’omosessualità, né cerca di spiegarla facendola risalire a qualche oscuro trauma infantile nel rapporto padre figlio e nemmeno desidera raccontare le difficoltà della vita in una città impietosa e terribilmente discriminante come Caracas.Un film come Ti guardo in realtà spiega il suo senso proprio attraverso il titolo, perché qui si tratta davvero di uno sguardo che scruta con attenzione una realtà, cruda e desolante, ma da lontano. Il mondo dei due protagonisti, soprattutto del più anziano dei due, Armando, nel film è osservato con paziente attenzione fin nei minimi dettagli. Le immagini e le sequenze più che narrare, compongono, attraverso le poche vicende della storia, una sempre più dettagliata psicologia del personaggio senza raccontare nulla del suo passato.
Armando (Alfredo Castro) è un uomo di mezza età, scapolo, una figura distinta e discreta, quasi invisibile, con un buon lavoro ma con grandi difficoltà nella relazione con gli altri. Armando non sa amare e per questo soddisfa le sue pulsioni solo guardando da lontano l’oggetto del suo desiderio: giovani ragazzi che recluta dalla strada e che, in cambio di cospicue somme di denaro, si spogliano davanti a lui, senza che ci sia mai alcun contatto fisico tra loro. Un giorno però Armando incontra Elder, un ragazzo che vive di espedienti, e in un certo senso se ne innamora. Inizialmente Elder, disgustato dalle attenzioni dell’uomo, cerca più possibile e senza alcuno scrupolo di sfruttare la situazione a suo vantaggio, ma successivamente cede alle attenzioni e alle cure che Armando generosamente gli offre e comincia a sua volta a provare attrazione per l’uomo.
Armando e Elder rappresentano le due opposte facce di una stessa città che si incontrano. L’uomo e il ragazzo sono accomunati dalla stessa sofferenza che nasce da un distorto rapporto con la figura paterna e porta ad esiti di vita differenti ma ugualmente tragici. Armando è un uomo solo, incapace di esprimere i propri sentimenti e dialogare con essi, ma desideroso di amare; nel portare via Elder dalla strada cerca di dare un senso al proprio esistere e al proprio dolore. Elder invece è un ragazzo con una forte energia, cresciuto in una realtà dura e spietata, abituato a badare da solo a se stesso e a pensare esclusivamente alla propria sopravvivenza; ma quando comincia a ricevere da Armando le cure, la protezione e una forma di affetto che non aveva mai conosciuto prima, cede, svela la propria fragilità e si dona completamente e in modo quasi follemente insensato ad un uomo più grande di lui.
Desde allà è un film crudo e disarmante per la schiettezza e il realismo con cui descrive una storia forte con un esito drammatico senza che se ne possa decifrare alcun giudizio in merito.
Vania Amitrano
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy