Milan e Barça avanti a braccetto. Lo si pensava dopo il sorteggio, se ne è certi dopo le prime tre gare. Il Gruppo H della Champions aspetta solo la sfida del 23 novembre a San Siro per dirimere la questione-primato. Il resto è noia, o quasi. I rossoneri hanno battuto 2-0 i bielorussi del Bate Borisov, dominando la partita ma sbagliando troppo in fase conclusiva e concedendo due pericolosi svarioni dietro. Con avversari di maggior levatura si sarebbe pagato dazio.
Allegri ritrova Boateng e lo inserisce come guastatore dietro la collaudata coppia Ibra-Cassano, ormai in perfetta sintonia anche quanto ad esternazioni. Ad una manciata di minuti dal termine si rivede anche il lungodegente Mexès, al suo esordio assoluto in rossonero. Il Milan parte bene, grazie, soprattutto, alla voglia e alla classe di Aquilani, ottimamente coadiuvato da Nocerino e da Abate. Alberto alza di poco dopo pochi minuti e stessa sorte tocca anche ad Ibra, ma, in questo arrembante inizio, il romano condisce la propria prestazione anche con un clamoroso palo. Poi, il grande rischio con un’ingenuità macroscopica di Van Bommel che appoggia lento e in orizzontale davanti all’area, Bressan si inserisce e Abbiati deve fare il miracolo di giornata per evitare un’incredibile capitolazione. Il minuto dopo, siamo al 33’, ennesimo cross di Abate, Aquilani si fa “murare” da Radkov e sulla respinta è lesto Ibra a fiondare l’1-0. Il Milan continua la sua pressione ma il primo tempo termina così e tutti a domandarsi come sia possibile aver partorito il topolino di una sola segnatura dopo cotanto sforzo. Il secondo si apre con il secondo grande rischio, ma Abbiati accompagna in angolo la conclusione di Bordakov. Ibra si divora un’altra palla-gol e il neo entrato Robinho gli va a far compagnia nella galleria delle occasioni mancate. I titoli di coda li fa scorrere il bentornato Boateng, al 25’, con uno stop seguito da un missile che s’infila sotto la traversa, rispedendo al mittente qualche polemica di troppo su sue presunte “notti brave”. Il ghanese garantisce al contempo equilibri tattici ma anche la capacità di uscire a piacimento dallo spartito assegnatogli. E’ un’ottima notizia per i rossoneri. Chiaro in proposito Galliani: “ Si è parlato troppo di crisi quando, in realtà, i problemi nascevano dai troppi infortuni dei titolari”. Nell’altra partita del Gruppo H, il Barcellona offre una prestazione da serata di gala e regola, solo per tanta sfortuna, 2-0, il malcapitato Viktoria Plzen. Messi non entra nel tabellino dei marcatori, ma nella difesa avversaria sì e offre spunti da cineteca. Semplicemente fantastica la triangolazione volante che consente ad un ispirato Iniesta di sbloccare il punteggio. La lunga volata per il primato del girone è partita e al “Meazza” le due contendenti troveranno ad accoglierle un ideale striscione d’arrivo. L’attesa è già febbrile.
Negli altri gruppi, spicca la bella favola dell’Apoel, squadra cipriota, che fa punti ( 1-1) anche al “do Dragao” contro il Porto e mantiene un sorprendente primato nel Gruppo G, mentre, in quello F, l’Arsenal coglie, in pieno recupero, vittoria e primato a Marsiglia e il Borussia Dortmund prosegue il suo momento-no naufragando 3-1 al Pireo con l’Olympiakos. Da segnalare, infine, il rotondo 5-0 con cui il Chelsea travolge il Genk, facendo ritrovare il sorriso anche al criticatissimo Fernando Torres.
Daniele Puppo
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