Un vero e prorio monito quello del Presidente della REpubblica ai nuovi magistrati: “Vanno evitate condotte che creino indebita confusione di ruoli e fomentino l’ormai intollerabile, sterile scontro tra politica e magistratura”. Napolitano ha anche chiesto ai neo magistrati di applicare rigorosamente le norme della procedura. “Il rispetto di questi elementari principi e la capacità di calare le proprie decisioni nella realtà del paese, facendosi carico delle ansie quotidiane e delle aspettative della collettività – ha infatti sottolineato – possono impedire o almeno attenuare attriti e polemiche in grado di lasciare strascichi velenosi e di appesantire le contrapposizioni tra politica e giustizia”.
“Massimo rispetto per le parole del presidente della Repubblica. Sono fermamente convinto che la politica e la magistratura debbano agire separatamente e indipendentemente nel pieno rispetto delle regole”: così si legge in una nota diffusa al presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara. Che aggiunge: “La magistratura, da parte sua, deve continuare a impegnarsi nella realizzazione dell’autoriforma, valorizzando la professionalità e il merito. E il Presidente ha anche toccato il tema caldo delle intercettazioni: vanno usate “solo nei casi di assoluta indispensabilità”, ha ammonito il capo dello Stato, richiamando i magistrati “a fare uso sapiente ed equilibrato dei mezzi investigativi bilanciando le esigenze del procedimento con la piena tutela dei diritti costituzionalmente garantiti”. Il discorso vale per la divulgazione del contenuto delle intercettazioni “pur quando esso è privo di rilievo processuale, am può essere lesivo della privatezza dell’indagato o, ancor più, di soggetti estranei al giudizio”.I magistrati sono stati dunque invitati anche “ad usare il massimo scrupolo nella valutazione degli elementi necessari per decidere l’apertura di un procedimento e, a maggior ragione, la richiesta o l’applicazione di misure cautelari”. Non poteva mancare la questione delle strozzature del sistema giustizia, che “pesano sullo sviluppo complessivo del Paese”, chiedendo di superarle “senza fatali ulteriori incertezze, lentezze e false partenze”. Il problema è una “grave insufficienza del sistema giustizia e della crisi di fiducia che esso determina nel cittadino”. Infine, pur essendo la magistratura un patrimonio per il Paese, la sua immagine soffre di un “offuscamento”, rileva Napolitano. Che richiama i giovani tirocinanti ad “una seria riflessione critica”, sottolineando come i magistrati debbano ispirare le proprie condotte “a criteri di misura e riservatezza”, come debbano evitare di cedere a “forvianti ‘esposizioni mediatiche’, a non sentirsi investiti di ‘improprie ed esorbitanti missioni’, a non indulgere in atteggiamenti protagonistici e personalistici che possano mettere in discussione l’imparzialità dei singoli, dell’ufficio giudiziario cui appartengono, della magistartura in generale”. Per risolvere i problemi della giustizia in Italia, Napolitano ha avanzato alcune proposte, pur ribadendo che non è suo compito proporre una riforma: “Non spetta al capo dello Stato suggerire o valutare disegni di riforma della giustizia, che sono prerogativa del Parlamento nella sua dialettica tra maggioranza e opposizione e nella ricerca di qualificati apporti esterni a fini di ampia condivisione”, ha detto.Comunque, ha proseguito, “ciò cui dobbiamo mirare tutti assieme è un recupero di funzionalità, e insieme di razionale e limpido profilo, del sistema giudiziario. Ognuno può e deve fare la sua parte. A unirci deve essere la tenacia, il rigore, la serenità, il senso del dovere, il lavoro preso sul serio”. Non è mancato un riferimento alla situazione economica: ai 253 uditori giudiziari ricevuti al Quirinale, Giorgio Napolitano ha detto che il loro lavoro, il superamento dei problemi e delle insufficienze del “sistema giustizia”, è importante anche per affrontare “le pressanti esigenze del rilancio della crescita produttiva e occupazionale su basi più stabili ed equilibrate”. Siamo in una fase di “seria difficoltà”, ha aggiunto, “sia per il consolidamento degli equilibri della finanza pubblica sia per il conseguimento, parimenti indispensabile, di un più elevato ritmo di crescita economica in tutto il Paese”.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy