Il Papa vola a Cracovia per la trentunesima Giornata mondiale della gioventù. A due giorni dall’attacco di Rouen, dove ha perso tragicamente la vita padre Jacques Hamel, i giovani hanno preparato il loro animo ad accogliere il Pontefice già ieri, dichiarandosi “Addolorati, ma non spaventati e sempre più uniti nella preghiera”.
Papa Francesco: “Non è una guerra di religione”. “Si parla tanto di sicurezza, ma la vera parola è guerra. Il mondo è in guerra a pezzi: c’è stata la guerra del 1914 con i suoi metodi, poi la guerra del ’39-’45, l’altra grande guerra nel mondo, e adesso c’è questa. Non è tanto organica forse, organizzata sì non organica, dico, ma è guerra”.
Nella prima Gmg indetta dal Pontefice latinoamericano, si punta il dito sulle brutali strumentalizzazioni del messaggio religioso: “Non è una guerra di religione”, ma è piuttosto una “guerra di interessi, per i soldi, per le risorse naturali, per il dominio dei popoli. Tutte le religioni vogliono la pace, capito?” ha affermato Papa Francesco.
Questo santo sacerdote è morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per la chiesa – ha affermato il Pontefice riferendosi all’attacco di Rouen, in Normandia – ma quanti, quanti cristiani, quanti di questi innocenti, quanti bambini vengono uccisi. Non abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace“.
In questo giubileo dei giovani che si svolgerà dal 27 luglio al 31 luglio, Papa Francesco pronuncerà sei discorsi, tre omelie e un Angelus.
Il 29 luglio, nel giorno dell’anniversario della morte del prete francescano Massimiliano Kolbe che ha dato la vita per salvare un padre di famiglia che i nazisti stavano portando via – Papa Bergoglio visiterà i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. In seguito il Pontefice incontrerà alcuni sopravvissuti alla terribile tragedia dell’Olocausto e con alcuni giusti tra le nazioni.
Potrà sembrare un paradosso – aveva spiegato Gioele Anni, segretario del Movimento studentesco dell’Azione cattolica italiana, “ma qui, alla Gmg di Cracovia, non c’è clima di paura. I ragazzi, malgrado le notizie di attentati terroristici che ci arrivano dai media, non stanno rinunziando al senso di festa e di comunione che da sempre contraddistingue i raduni mondiali dei cattolici.
“Ed è giusto che sia così – aveva continuato – perché, pur con la tristezza e le preoccupazioni causate da quanto sta succedendo, cedere alla paura e rinunziare ai nostri momenti di festa e di aggregazione sarebbe il regalo più grande che si possa fare ai terroristi”.
“C’è, preoccupante ed evidente, il progetto di un salto di qualità del terrorismo per far credere che ci sia una guerra tra religioni – ha dichiarato il presidente della Cei, Angelo Bagnasco – Questo conflitto tra fedi non c’è, non esiste. Resta il pericolo che in tanti possano crederlo. A mio avviso occorre reagire su un duplice livello. Il primo, immediato, è chiedere un aiuto significativo al mondo musulmano”, “nel condannare con estrema chiarezza questi fatti”.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy