Il Pdl si spacca. Governo in bilico

Nel Pdl la rissa tra falchi e colombe, tra lealisti del presidente Berlusconi e fedelissimi del governo è diventata una conta, un gioco a far volare giù dalla torre qualcuno per arrivare a chiudere due partite fondamentali la guida del centrodestra, ovvero la nascita di un nuovo soggetto politico che rilanci ruolo e obiettivi del Cavaliere attraverso la riesumazione di Forza Italia, e la fine delle larghe intese Pd-Pdl  con morte prematura del governo Letta.A dare l’accelerazione definitiva è in queste ore lo stesso Berlusconi che ha deciso di rompere gli indugi e abbandonare al suo destino Alfano e i governisti. Il veccchio Partito della libertà di fatto non esiste più e non solo perché il direttivo ha azzerato tutti gli incarichi come suggerivano gli ultrà Fitto, Brunetta, Bondi  Verdini e Santanchè ma perché il vicepremier con Schifani, Quagliarello e compagni vengono ormai considerati corpi estranei al centrodestra o peggio elementi organici ad un governo e ad una maggioranza dove il partito democratico la fa da padrone e dai quali invece vanno prese le distanze in quanto in disaccordo su tutto: dalla decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore, alla manovra economica; dall’antimafia al Porcellum passando per Rai, fisco e Giustizia.

Berlusconi, che teme per la sua sorte giudiziaria e che da questo esecutivo non si aspetta assolutamente nulla, con grande soddisfazione dei suoi supporter. dopo la convocazione del direttivo oggi disertato dal vicepremier Alfano e dall’ex presidente del Senato Schifani, ha deciso di andare alla guerra, proprio nel momento in cui il presidente della repubblica Napolitano tenta, tra non poche forzature costituzionali, di raccogliere ancora una volta intorno ad Enrico Letta una maggioranza duratura che gli consenta di andare avanti senza ulteriori traumi. Ma la crisi del Pd e lo scontro su Renzi tra le diverse anime del partito non aiutano a sbrogliare la matassa di un governo ormai appeso ad un filo.