Il rapporto Aging World 2015 ci conferma che il nostro è veramente un “Paese per vecchi” tanto che nel 2050 l’aspettativa media di vita arriverà a 76 anni. Ma vi è stato un tempo in cui anche vivere fino a 50 anni significava passare per centenario. Ad esempio nel Basso Medioevo, cioè il periodo che va dall’anno mille fino al 1492, data della scoperta dell’America.
Eppure, proprio in quella che nell’immaginario collettivo dei non addetti ai lavori, è considerata “l’epoca oscura”, un periodo contrassegnato per lo più dagli errori di monaci distratti su testi antichi, ritroviamo le radici di quelle abitudini che ci hanno permesso di divenire nel corso dei secoli, sempre più longevi.
Sembra che l’antico ordine religioso dei Templari, nato in Terra santa al tempo delle crociate, fu infatti il promotore di un nuovo stile salutare, che permetteva di vivere più a lungo e meglio dei propri contemporanei. Ma cosa facevano esattamente i cavalieri per conservarsi così in salute, tanto da superare molto spesso i 70 anni di età?
Secondo la ricerca di Francesco Franceschi, direttore del reparto di medicina d’urgenza del Gemelli di Roma, dal titolo «The diet of Templar Knights: Their secret to longevity?», la risposta è nella “regola templare latina” che comprendeva precisi codici d’igiene e di alimentazione.
I cavalieri infatti, compreso l’ultimo Maestro dell’ordine, Jacques de Molay, morto infatti sul rogo e non di vecchiaia, all’età di 71 anni, seguivano una dieta varia, che prevedeva la carne solo tre volte a settimana. Dal momento che la carne costava molto, era quello l’alimento che il nobile trovava nel piatto praticamente tutti i giorni ed era questa abbondanza, unita al consumo di alcol, che portava spesso i notabili a contrarre la gotta, chiamata non a caso la “malattia dei re”.
Le sane abitudini dell’anno mille. I Templari variavano la loro alimentazione con pesce, verdure e legumi “i più potenti prebiotici presenti in natura e il nutrimento ottimale dei batteri buoni che compongono la flora intestinale”, afferma Franceschi. Non mangiavano direttamente sul tavolo ma solo su tovaglie e sale accuratamente pulite; si lavavano sempre le mani prima di mangiare e vietavano a chi svolgeva lavori manuali, come i contadini o i maniscalchi, di servire i piatti.
I Templari furono i precursori della piscicoltura e quindi allevavano il pesce che mangiavano. In più era vietato loro il consumo di cacciagione, mentre la carne e altri prodotti che mangiavano provenivano esclusivamente dall’Europa e quindi erano più sicuri e di qualità.
L’Ordine fece proprie, come era naturale, anche alcune abitudini alimentari del loro luogo di formazione, cioè la Terra Santa. Essi cominciarono a bere vino di palma, con aggiunta di polpa di canapa e aloe vera: “Questo tipo di vino, presente specialmente in Terra Santa, – spiega sempre Franceschi – è caratterizzato da un basso grado alcolico e oggi sappiamo che il basso contenuto di alcol ha una proprietà antiaggregante piastrinica del tutto simile a quella della cardioaspirina. Lo stesso vino di palma serviva poi a liberare l’acqua da parassiti e agenti patogeni”.
Anche l’acqua era mischiata con agrumi che, oltre a depurarla, fornivano vitamina C e licopene, un antiossidante presente anche nei pomodori che però, come sappiamo, verranno portati in Europa molto dopo, precisamente da Cortés, che invase il Messico nel 1519.
In conclusione, la dieta e le abitudini di vita potrebbero essere la spiegazione per la straordinaria longevità dei Templari: se questo è il caso, il motto “imparare dal passato” non è mai stato così appropriato.
P.M.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy