Scade oggi, lunedi 16 marzo, il tempo per compilare la domanda di partecipazione al test selettivo di ammissione alla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali – LUISS Guido Carli, che si terrà il 19 marzo a Roma e in altre 27 città italiane. Agli studenti più meritevoli, che ottengano un punteggio di 9000 – rispondendo al test ad almeno il 90 percento delle domande, psico-attitudinali e di cultura generale, con un voto di maturità scolastica di 100/100, oppure, rispondendo a tutte le domande con un voto scolastico di 90/100 – sarà assegnata una borsa di studio a copertura integrale per l’iscrizione al primo anno di corso di laurea triennale in Scienze politiche ed Economia e magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza.
Si chiama “Progetto 9000” – 9mila euro è anche l’ammontare della borsa – e il merito è l’unico criterio per l’assegnazione. È una delle novità per l’anno accademico 2015-2016, che, insieme al programma “Biografia dello studente” – un “diario” accademico sulle competenze dello studente –, “Adoption Lab” – l’“adozione” formativa degli studenti più talentuosi da parte di piccole e medie imprese e multinazionali – e “LUISS and Labs”, un centro di assessment allo start-up aziendale, con una sede di 1500mq nel cuore di Roma, che già conta 300 giovani imprenditori e 11milioni di finanziamenti privati raccolti, si propone di aumentare l’occupazione con una strategia formativa che investe, appunto, sul merito.
Gli iscritti al secondo ateneo inella classifica del Censis delle Università private italiane provengono in maggioranza dal Lazio, quindi Campania, Basilicata e Sicilia.
I posti disponibili a numero chiuso nei diversi corsi di laurea sono in totale 1.400 (560 in Economia e Management, 470 in Giurisprudenza, 170 Scienze Politiche).
Scelgonews.it ha incontrato il direttore generale della LUISS Guido Carli, Giovanni Lo Storto. Pugliese, dal 2013 al vertice dell’Università delle eccellenze, che forma la dirigenza del futuro, non soltanto in Italia, era già vicedirettore di Pierluigi Celli e direttore Pianificazione, Amministrazione e Bilancio e del Personale nello stesso ateneo. Nel suo curriculum aureo, si legge, tra l’altro, che si è occupato di progettazione, controllo e valutazione strategici ed è stato ufficiale del corpo di Amministrazione dell’Esercito. È consigliere d’Amministrazione in importanti organismi, anche editoriali, come “Internazionale”, “Formiche” e l’agenzia di informazione “Asca”.
Dott. Lo Storto, la Luiss, istituto privato di alta formazione, investe sul talento personale e sui meriti. Una cultura che cambia, in Italia?
«Progetto 9000 rappresenta un’occasione importante per i giovani, soprattutto del Sud, che vivono maggiormente la crisi economica e che vogliono costruire qualcosa nelle loro città, per le loro comunità. Finora, le borse di studio sono sempre state legate a due fattori: il merito e il reddito, misurati e verificati con percorsi valutativi distinti. Noi pensiamo che gli studenti davvero bravi debbano poter credere che basta la bravura per avere una chance di vita. Un percorso di studi con ottimi risultati e competenze dimostrate nella prova di ammissione selezionano un talento. Premiamo il merito e lavoriamo sulla fiducia nel talento e nelle capacità di costruire se stessi e il proprio futuro. Pensiamo a progetti che aiutino i giovani ad arricchire il loro territorio, con percorsi formativi di lavoro all’interno delle aziende prima della laurea, in collaborazione con le associazioni territoriali e i gruppi giovanili di Confindustria. I nostri programmi si rivolgono ai giovani su tutto il territorio nazionale, ma hanno un forte impatto soprattutto per i ragazzi del Meridione».
Si parla tanto di “fuga di cervelli” all’estero. Emigrare per lavorare, è ancora oggi una scelta o è ormai un destino ineluttabile?
«Anche oggi, deve essere una scelta. Il nostro obiettivo è dare ai giovani questa opportunità di scegliere dove vivere e lavorare. Il nostro livello di internazionalizzazione è molto alto, offre anche la possibilità di conseguire un doppio titolo, in Italia e all’estero, e lo stiamo incrementando ancora di più. Ma, anche, aiutiamo coloro che vogliono provare a costruire realtà economiche e professionali nel loro territorio, e che potrebbero essere indotti da un contesto difficile e irto di ostacoli a cercare fuori dall’Italia migliori opportunità. I teenager di oggi sono nati e cresciuti con la crisi e hanno tanta voglia di fare. Noi dobbiamo metterli in condizioni di fare. E poiché si ritiene che oltre il 60 percento degli studenti di oggi farà un lavoro che ancora non esiste, dobbiamo fornire loro strumenti anche per inventare nuove opportunità».
Quale consiglio darebbe ad un ragazzo o una ragazza che debba iscriversi al primo anno di Università?
«Il primo consiglio è di scartare le mode e guardare con curiosità a tutta l’offerta formativa, lasciandosi guidare da ciò per cui si ha passione e ci si sente portati. Il secondo è di scegliere università che offrono concretamente ciò che promettono. Troppi vanno all’estero, con la convinzione di avere migliori possibilità. In Italia, ci sono eccellenti atenei, di serie A, da preferire a tanti di serie B in altri Paesi. Il terzo consiglio è di pensarci per tempo. La LUISS investe molto sulla “scelta consapevole”, attraverso i percorsi formativi delle Summer Schools. Tra i corsi di laurea che mi sentirei di suggerire, guarderei agli studi in digital big data science, marketing digitale e gestione dei dati».
E tra i Paesi all’estero, quale suggerisce per le migliori occasioni di lavoro?
«L’Italia è il Paese straniero dove andare».
Emanuela Bambara
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