“Fernando, non spingere. Non c’è bisogno”, suggerivano all’iberico dai box. “Ma io non sto spingendo…”, la replica, da oscar dell’ironia involontaria, di Alonso. Sì, la Ferrari andava che era un piacere. E senza sforzo apparente. Più veloce di tutte sul tracciato cinese. A tratti anche molto più veloce. E molto più sicura con un’aerodinamica perfetta e una grande affidabilità. E una strategia nella gestione dei cambi gomme impeccabile. Stavolta, Alonso si è dovuto limitare a correre da grande campione quale è, ma senza dover fare i miracoli come un anno fa, in Malesia o, più in generale, come accaduto nello scorso campionato mondiale in ogni puntata vittoriosa della prima metà di trionfale stagione per la “rossa” di Fernando. Che ci mancava solo elaborasse da solo anche la strategia di gara ed effettuasse da sé i cambi gomme. No, in Cina, Alonso si è limitato a fare quello che sa fare meglio: il pilota. E lo sa fare meglio di chiunque altro, triplice coronato Vettel incluso. E con questa vittoria, Alonso non solo aggiorna il suo personale bottino che ora recita 31 successi, ma rompe un interminabile digiuno durato ben 12 GP e si ripropone come uno dei favoriti se non il candidato principale all’iride. Anche se il team principal, Stefano Domenicali, si è affrettato a gettare acqua sul rovente entusiasmo in casa Maranello: “E’ solo una vittoria, non montiamoci la testa”. Puntualizzazione doverosa, ma che sa molto di rito scaramantico. E al box Ferrari lo sanno tutti molto bene. E se non ci saranno condizioni climatiche estreme, già domenica prossima, in Bahrain, questa Ferrari sarà la macchina da battere. Lo hanno capito anche alla Red Bull la cui velocità non pare più irraggiungibile e le cui disastrose strategie alternative nel programmare le soste per i cambi gomme denotano un crescente nervosismo che si va ad aggiungere alle faide interne tra i due piloti che ormai corrono da separati in casa. Una strategia talmente errata da indurre Webber a tornare ai box già al termine del primo giro! Una confusione che deve aver contagiato anche i meccanici della scuderia anglo-austriaca, dimenticatisi di avvitare come si deve una delle due ruote posteriori della vettura dell’australiano, finita, peraltro molto pericolosamente, in mezzo alla pista, costringendo lo sfortunato ma anche poco lucido ( Webber aveva già rovinato la vettura, toccando Vergne in un maldestro tentativo di sorpasso che gli costerà una pesante penalizzazione con l’ultimo posto in griglia domenica) australiano alla resa anticipata. Errori pagati a caro prezzo anche durante le prove con Webber costretto a partire penalizzato in gara anche in Cina a causa dell’insufficiente benzina nel serbatoio. Non bene anche Vettel, giunto quarto. Con una strategia più efficace, non avrebbe fallito il gradino d’onore del podio. Resta, in ogni caso, leader della classifica piloti. Ma le sue sicurezze ne sono risultate scalfite. Molto bene, invece, e dovremo, a questo punto, abituarci all’idea, Kimi Raikkonen che ha dimostrato come il successo nel GP d’apertura, in Australia, non fosse casuale. Il finlandese, ex ferrarista, va che è un piacere, la sua Lotus anche. Ma, considerate le difficoltà del compagno di squadra, Grosjean, i meriti dello scandinavo devono essere sottolineati più ancora dei pur innegabili progressi della macchina. Progressi che sta registrando anche la Mercedes che ha ultimato in Cina un grande weekend: Hamilton, infatti, dopo aver dominate le prove, è riuscito a chiudere sul terzo gradino del podio. Non male, dopo il burrascoso addio alla McLaren, ormai aggrappata al solo Button. Le uniche note stonate, in casa ferrarista, vengono dai continui problemi di usura alle gomme accusati da Massa, finito sesto, a 40” abbondanti dal compagno di squadra, e dalle performances non ancora ottimali in qualifica. Domenica prossima, comunque, tutti di nuovo in pista e stavolta, e non accadeva da tempo, sarà Alonso il favorito. Soprattutto, ora che il pilota spagnolo può limitarsi a fare il suo senza esser costretto ad astrarre improbabili conigli dal suo comunque inesauribile cilindro.
D.P.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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