E’ finito in manette appena rieletto. Luca Claudio, sindaco di Montegrotto per due legislature, successivamente rieletto come e riconfermato dalle urne appena alcuni giorno fa, è stato arrestato questa mattina con l’accusa di corruzione, concussione, induzione indebita.
L’indagine che ha portato all’alba di oggi al suo arresto prende le mosse dall’inchiesta aperta lo scorso anno dalla guardia di finanza per un giro di presunte tangenti sulla manutenzione del verde ma svelerebbe un giro di ‘bustarelle’ ben più ampio e capace di coinvolgere l’edilizia, l’edilizia scolastica, la manutenzione e quasi tutti i settori della vita delle amministrazioni pubbliche coinvolte.
Il 14 aprile 2015 viene arrestato l’assessore comunale all’ambiente di Montegrotto Ivano Marcolongo subito dopo avere incassato una mazzetta da mille euro. E’ l’inizio di un terremoto giudiziario che scuote i comuni termali di Abano e Montegrotto. Nelle stesse ore, le fiamme gialle entrano nei due municipi e prelevano i due sindaci, Massimo Bordin (Montegrotto) e Luca Claudio (Abano). L’indagine coordinata dal pm Federica Baccaglini iscrive nel registro degli indagati tre imprenditori e spazia dal 2009 al 2015. A Marcolongo e al sindaco Bordin vengono contestati tre reati: concussione, induzione indebita a dare e promettere utilità (in pratica corruzione per induzione) e turbativa d’asta. A Claudio, la procura non contesta la turbativa d’asta, ma “solo” gli altri due reati. Marcolongo, secondo la procura, avrebbe agito da tramite per conto dei due sindaci, incassando tangenti dalle aziende vivaistiche in cambio di incarichi e acquisti di piante e altri materiali.
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