In Ucraina Mosca è “pronta a rispondere come in Georgia“ nel 2008 dopo l’offensiva militare sferrata dalla stessa contro l’Ossezia del Sud, nel tentativo di riprendersi il territorio.
Lo ha minacciato ieri il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, dopo la decisione di Kiev di riprendere l’operazione militare contro i secessionisti filorussi del sud-est del Paese.
Oggi l’attacco a Sloviansk, nell’Ucraina orientale, dove sconosciuti hanno aperto il fuoco contro almeno due posti di blocco di miliziani filorussi, uccidendo cinque degli uomini di guardia. Da un lato le truppe di Kiev avrebbero attaccato con almeno 11 blindati, dall’altro con sei blindati e due elicotteri. I soldati ucraini sarebbero entrati in alcune aree della città, che comunque continua a essere controllata dai filorussi.
La notizia è stata data dalla tv Russia Today. Le truppe di Kiev hanno strappato ai filorussi il municipio di Mariupol, importante città portuale sul Mar Nero nella regione di Donetsk. Gli ucraini hanno respinto un attacco di un centinaio di filorussi a un deposito di armi ad Artemivsk, sempre a Donetsk. Un ucraino è rimasto ferito.
”Gli Usa e l’Ue hanno tentato di fare l’ennesima rivoluzione colorata in Ucraina. E non ci sono dubbi che qui non si parla solo del destino ucraino, cercano di sfruttare l’Ucraina come una pedina nel gioco geopolitico”,
ha detto a Mosca il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, bollando il cambio di potere a Kiev come incostituzionale.
Da Tokyo il presidente americano Barack Obama accusa la Russia di non rispettare l’accordo raggiunto a Ginevra sulla crisi in Ucraina.
“Non pensiamo che la soluzione militare sia la risposta giusta e continuiamo a lavorare alla soluzione diplomatica”, ha detto Obama, dicendosi pronto ad “ulteriori sanzioni” alla Russia che colpiscano l’economia.
Il capo degli insorti filorussi di Sloviansk, Viaceslav Ponomariov, ha confermato il sequestro del reporter americano Simon Ostrovski, della testata Vice News, e ha accusato il giornalista di essere “un informatore di Pravi Sektor”, il gruppo paramilitare nazionalista in prima fila nei combattimenti di Maidan.
Come se non bastasse, diventa più pesante il debito ucraino per il gas russo: Gazprom ha presentato oggi un conto di 11,3 miliardi di dollari per il metano non preso nel 2013, in base alla formula contrattuale del ‘take or pay’. Lo ha reso noto Aleksandr Medvedev, responsabile export di Gazprom.
Nel mentre, la Russia si dice pronta, ancora una volta, se i suoi interessi saranno attaccati, a rispondere alla crisi ucraina come ha già fatto altre volte. Quella in Georgia quando nell’estate del 2008 si svolse una guerra di pochi giorni tra Russia e lo stato ad est del Mar Nero autonomo dal 1936 dopo essere stato incorporato da Stalin nel 1922 all’Unione Sovietica, fu solo l’ultima invasione.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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