“Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo!”, ha tuonato monsignor Domenico Pompili. Parole dure che ha pronunciato il vescovo di Rieti ieri sera, al funerale delle più di 290 vite spezzate dalla scossa, riferendosi alle numerose inchieste che si stanno aprendo sulle molte strutture che non erano a norma antisismica. Oltre all’ospedale e al campanile, anche il crollo della scuola di Amatrice è sotto i riflettori. Intanto è stato ritrovato ed estratto questa mattina da sotto le macerie il corpo delll’ultima vittima ufficiale del crollo dell’hotel Roma ad Amatrice, ma i vigili del fuoco devono ancora raggiungere altre 10 stanze della struttura.
A Rieti, Torino e Bari la Guardia di Finanza sta effettuando controlli a tappeto su conti, documenti ed atti di Enti pubblici e ditte di ristrutturazione sia presso le sedi locali sia in quelle regionali e provinciali, al fine di acquisire informazioni che possano ricostruire il legame causale tra i lavori svolti e che avrebbero dovuto essere a norma antisismica, e il crollo degli edifici interessati.
Il vescovo: “la ricostruzione non si trasformi in uno spettacolo politico”. La ricostruzione – ha affermato monsignor Pompili- non dev’essere “una ‘querelle politica’ o una forma di sciacallaggio di varia natura, ma quel che deve: far rivivere una bellezza di cui siamo custodi”.
Al momento le vittime accertate sono 292, delle quali 231 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arcuata, mentre gli assistiti nelle tende sono circa 2900. L’Ue promette flessibilità per i costi di ricostruzione, che saranno esclusi quando si calcolerà il deficit del Paese come era già stato fatto per Abbruzzo nel 2009 ed Emilia Romagna nel 2012.
Ma ricostruire potrebbe non essere sufficiente. Non se si vuole prevenire o ridurre i danni di un prossimo terremoto, che comunque non si può prevedere in anticipo. Per Taro Yokoyama, professore associato alla Shibaura Institute of Technology e responsabile della LowFat Structures, l’Italia deve dire semplicemente addio ad “edifici di sassi e mattoni” che “non possono resistere in alcun modo alle enormi forze generate da un terremoto”.
Che i giapponesi siano esperti di come reagire a queste catastrofi naturali non si può mettere in dubbio: da sempre aria a rischio, dal 2003 si sono registrate forti scosse dal 2003 al 2016, di cui l’ultimo di magnitudo 7.0, ma le vittime sono state relativamente poche.
“Oltre ai progressi nell’analisi strutturale, grazie ai miglioramenti delle tecnologie informatiche oggi possiamo analizzare in dettaglio ogni edificio. La progettazione– aggiunge Yokoyama – ha tratto beneficio dai dati rilevati dai sismografi: al largo delle coste giapponesi ci sono numerosi rilevatori sul letto del mare che ci permettono di rilevare ogni movimento sismico”.
L’importante è rafforzare le divisioni verticali in maniera adeguata in caso di ristrutturazione. In particolare per le abitazioni più basse la resistenza ai terremoti è determinata dal comportamento dei muri”. In Giappone abbiamo l’E-Defense, un laboratorio per simulare sui vari livelli di intensità la resistenza di edifici, costruiti in scala reale nei vari materiali, dal legno al cemento armato, e dimensionare la progettazione in base ai risultati ottenuti. Non c’è un materiale più sicuro di altri: l’importante è che la struttura e l’altezza dell’edificio si adattino ai materiali prescelti.
L’importante è rafforzare le divisioni verticali in maniera adeguata in caso di ristrutturazione. In particolare per le abitazioni più basse la resistenza ai terremoti è determinata dal comportamento dei muri”.
In Giappone abbiamo l’E-Defense, un laboratorio per simulare sui vari livelli di intensità la resistenza di edifici, costruiti in scala reale nei vari materiali, dal legno al cemento armato, e dimensionare la progettazione in base ai risultati ottenuti. Non c’è un materiale più sicuro di altri: l’importante è che la struttura e l’altezza dell’edificio si adattino ai materiali prescelti.
La nomina del commissario alla ristrutturazione. In queste ore, si sta decidendo il commissario per la ricostruzione che, quasi sicuramente sarà Vasco Errani, ex governatore dell’Emilia Romagna, la cui nomina aveva generato nei giorni scorsi non poche polemiche. “La polemica sulla persona non serve” ha tagliato corto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio ospite sui Raiuno questa mattina. “La figura di Errani è di assoluta garanzia e ha grande esperienza di amministratore locale. In queste ore si sta prendendo la decisione definitiva” ha concluso Delrio.
Intanto, è stato disposto tramite decreto del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, di sospendere il ticket sanitario e il pagamento degli asili nido e delle Rsa nelle zone di Amatrice e Accumuli.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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