Incontro Berlusconi-Salvini, prove d’intesa a destra

Cena ad Arcore tra l’ex presidente del consiglio, nonché padrone di casa, e il leader del Carroccio. Con un’intenzione comune: Silvio Berlusconi e Matteo Salvini vogliono trovare un’intesa e fare fronte comune contro Matteo Renzi. «Per entrambi Renzi è pericoloso», ammette Salvini, uscendo dalla villa, parlando con i giornalisti che attendevano nuove.

Nell’incontro  durato poco meno di tre ore si è parlato di «cose concrete: tasse, lavoro, economia, lavoro, punti su cui concordiamo», dice ancora Salvini. «Questo governo – ha aggiunto – è incapace e pericoloso e quindi stiamo parlando di fare un’alternativa seria con chi ci sta». Per Salvini questa ritrovata intesa con il leader di Forza Italia deve portare innanzitutto a  «un lavoro alternativo a quello che stanno facendo Renzi e Alfano, che sono degli incapaci». Fermo restando, conclude, che «il problema dell’Italia è Renzi, chiunque ci dà una mano a mandarlo a casa è benvenuto».  A chi poi gli ha chiesto se l’Ncd di Angelino Alfano sia fuori dalle discussioni per un Centrodestra capace di rappresentare una vera alternativa al premier Matteo Renzi, il leader del Carroccio si è limitato a rispondere: «Alfano non pervenuto».

Una cena, dunque, per costruire il centrodestra del domani, al momento frammentato in tante sigle, partendo dai punti fermi del presente: le vittorie di Zaia in Veneto e Toti in Liguria costruite sull’asse FI-Lega.

“Chi farà il candidato premier, se ci presentiamo alle elezioni tutti insieme?”, sembra avere chiesto Matteo Salvini durante la lunga cena a Villa San Martin. E si dà la risposta da solo ma senza insistere troppo: “Lo decideranno le primarie”. Però, Berlusconi spiega a Matteo che le primarie già si stanno rivelando catastrofiche per il Pd e non se ne vede la ragione per cui il centrodestra dovrebbe adottare lo stesso criterio risultato sbagliato. Dunque, “visto come ha funzionato bene il metodo Venezia”, è la proposta di Silvio, non rimane altro che d’amre e d’zccordo scegliere il candidato giusto, di tipo non politico e trasversale e soprattutto capace di andare bene sia agli elettori del Nord sia a quelli del Sud.