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Migliaia di controlli e verifiche, sette arresti a Roma e 2200 circa le denunce già inoltrate alla magistratura. Le prime ventiquattr’ore di applicazione delle nuove disposizioni per il controllo della diffusione del coronavirus confermano due cose: la prima è che si sta facendo sul serio nei controlli e la seconda è che non tutti hanno ancora ben compreso la gravità della situazione.
Con le nuove indicazioni del nuovo Dpcm per contrastare l’emergenza Coronavirus, dopo quello dei contagi e degli ospedali, da ieri si è aperto un nuovo fronte: quello del controllo del Paese sul piano dei comportamenti e delle iniziative da prendere per tenere lontana la nuova peste ed evitare il collasso socio-sanitario di un’Italia già molto provata anche sul piano economico e commerciale.
Lo scenario, a tre settimane dal dilagare dell’epidemia, si presenta quanto mai problematico ed è per questo che le autorità chiamano ad un maggior senso di responsabilità tutta la cittadinanza.
La stretta nei controlli aumenterà e sarà potenziata, come ha avuto modo di spiegare lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel presentare i contenuti dell’ultimo decreto. Nel frattempo dal Capo della polizia, Franco Gabrielli, è arrivato oggi un appello al personale delle forze di polizia, delle forze armate e delle polizie municipali perchè siano rispettate le disposizioni del governo. Anche se, ha precisato il Capo della polizia, la stretta dovrà essere portata avanti “con rigore ma anche con profonda umanità” perché “più che colpire dobbiamo far comprendere” ai cittadini la necessità di “rarefare i contatti”.
Comunque i conti della “repressione” si presentano quanto mai pesanti. E’ di sette persone arrestate e 43 denunciate infatti, il bilancio dei controlli dei Carabinieri effettuati a Roma e provincia, per la verifica del rispetto delle misure urgenti decise dai vari decreti. I sette, tutti di origine straniera tra i 36 e i 69 anni, sono stati arrestati in zona Eur, vicino alla Metro B, dove i carabinieri li hanno sorpresi mentre giocavano a carte seduti sulle panche e intorno ad un tavolino. Il gruppetto, dopo aver tentato invano di allontanarsi per sfuggire ai militari, è stato fermato per il controllo. Ognuno di loro ha sottoscritto la dichiarazione personale di autocertificazione, attestando falsamente di trovarsi fuori casa per comprovate esigenze lavorative. Ma dopo le verifiche sono stati arrestati per falsa dichiarazione a pubblico ufficiale. L’arresto è stato convalidato e i sette sono stati poi posti in libertà con “convalida a piede libero”, su disposizione dell’autorità giudiziaria. A Roma, tra i 43 denunciati ci sono anche alcune giovani coppie che viaggiavano in auto senza fornire validi motivi di necessità, così come previsto dal Dpcm. Altre persone sono state denunciate tra i quartieri di Centocelle, Cinecittà, Tor Pignattara e in provincia.
Pesante anche la situazione a Milano. Nel corso dei controlli effettuati dai carabinieri, negli 83 comuni della provincia del capoluogo lombardo, sono state denunciate 37 persone per inosservanza delle direttive governative relative al divieto di circolare senza una valido motivo. Ieri, durante gli accertamenti per l’emergenza Covid-19, i militari hanno controllato 1.089 persone e 225 di queste avevano con sé l’autocertificazione. Sono state inoltre fornite per la compilazione 805 moduli. I 37 sorpresi in giro senza una motivazione valida sono stati denunciati per l’articolo 650 del Codice Penale, che prevede una pena fino a 3 mesi di reclusione o un’ammenda di 206 euro.
Ancora denunce in Emilia-Romagna per il mancato rispetto del decreto in contrasto al contagio del Coronavirus. A Rimini sono stati denunciati in sei, tra i 26 e i 42 anni, sorpresi sul lungomare Tintori mentre erano intenti a giocare a beach volley.
Nel Reggiano sono 11 le persone denunciate, in due giorni di controlli. Ieri i carabinieri hanno sorpreso sulle strade 5 persone senza motivi validi. Tra questi un 50enne che è stato trovato con superalcolici rubati in un supermercato e un 40enne di Gualtieri trovato al volante dopo aver fatto uso di droga. “Devo andare a vedere i lavori edili da fare domani”, ha provato a giustificarsi. Nei guai anche due giovani di Correggio, un 28enne e un 33enne, entrambi pregiudicati che hanno riferito di essere usciti a comprare le sigarette. Infine un 31enne di Gattatico, in val d’Enza, una volta fermato non ha saputo fornire alcuna motivazione. A Ferrara, i controlli hanno riguardato un 50enne titolare di una pizzeria di Comacchio, che non ha chiuso entro le 18. La scorsa notte è stato denunciato anche un pachistano in auto, fuori dal proprio Comune di residenza, senza un giustificato motivo, così come altre tre persone fermate a Argenta.
A Bologna una decina, fra ragazzi e uomini, sono stati sorpresi a giocare a basket nei giardini Graziella Fava di via Milazzo; nei guai anche cinque pensionati impegnati in una partita a carte in un bar di Castenaso. In totale nell’area del bolognese sono una quarantina le persone , denunciate per inosservanza del provvedimento dell’autorità ieri dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, impegnati per verificare il rispetto, da parte dei cittadini, delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza Coronavirus. L’Arma spiega che sono migliaia le persone identificate, quasi 300 gli esercizi pubblici controllati e centinaia i veicoli ispezionati. I dieci che giocavano a basket erano italiani e stranieri, età compresa fra i 19 e i 44 anni. Nel bar di Castenaso le persone denunciate sono state otto: tutti italiani e incensurati, età compresa tra i 36 e i 77 anni. Tra loro: i due responsabili del locale, una barista e i 5 pensionati che stavano giocando a scopone scientifico seduti ai tavolini. Tra i denunciati ci sono inoltre una prostituta, una donna trovata alla guida di un camper e altre persone che non avevano un giustificato motivo per spostarsi.
Tempi duri dunque per furbi ed irresponsabili. Comunque i segnali provenienti dalle forze dell’ordine non sembrano nascondere nulla di fronte ad una situazione grave che evidentemente non tutti dimostrano di aver compreso fino in fondo.
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