Anche se non è scritto nel Corano, per la religione islamica, come del resto anche per le altre religioni monoteiste, la purezza della fanciulla che si accosta al matrimonio è di per sé un valore inestimabile. La donna musulmana deve arrivare alla sua notte di matrimonio integra, la verginità è il più grande dono di scambio che la donna deve al suo futuro marito. Quindi la Verginità è sacra, è simbolo di purezza e fierezza ed è il fine dell’educazione impartita da mamme zie e sorelle più grandi. E se, appunto, nel Corano troviamo le vergini del paradiso, le quali simboleggiano la purezza, ma nessuna connessione al contratto matrimoniale, in realtà certe regole tradizionali e culturali sono diventate nel tempo, grazie anche all’avanzata dell’integralismo islamico, obblighi consolidati al di là di ciò che è sancito giuridicamente. Un tempo nell’Islam classico vi erano molte più aperture allora che oggi, ad esempio per il profeta Muhammad una sola moglie era vergine le altre erano vedove.
Oggi nell’Iran islamico colei che non arriva vergine al matrimonio, rischia di essere torturata fino alla morte. Ecco perché l’ultima tendenza di una parte del popolo femminile di questo Paese conosciuto per millenni col nome di Persia, è utilizzare la supposta che simula l’integrità di questo bene tanto prezioso. Integrità che fino ad ora poteva essere ritristinata solo con la ricostruzione chirurgica, dolorosa e costosa, dell’imene.
Secondo l’Iran Wire, ripreso da Dagospia, numerose iraniane ricorrono a questo farmaco vaginale che, se infila un’ora prima del rapporto sessuale, è in grado di simulare la perdita di sangue dando così prova allo sposo che l’imene è ancora intatto. Una confezione da due supposte costa 300mila toman, ovvero 110 dollari. Una cifra da capogiro che permette di salvare i matrimoni più tradizionalisti.
“La supposta funziona al 100% – spiega all’Iran Wire un farmacista – non ho mai ricevuto lamentele”. Una volta inserito nella vagina, il farmaco si scalda con la temperatura corporea e rilascia plasma. “È impossibile non credere all’inganno – spiega ancora il farmacista – il colore e l’odore somigliano a quelli del sangue. Anche la quantità del liquido rilasciato è uguale a quello di quando si rompe l’imene. E tinge l’organo maschile”. D’altra parte, fa notare un rivenditore del medicinale, “ci sono ragazze che hanno perso la verginità per negligenza, senza aver fatto niente di immorale. Altre hanno fatto una scelta sbagliata. Altre ancora si sono rotte l’imene masturbandosi o facendo sport. Hanno tutte il diritto di continuare a vivere”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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