Non si fa in tempo ad annotare un successo di prestigio che i nostri rappresentanti ci stupiscono con nuovi trionfi. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono stati i ragazzi del fioretto. Triplete: oro a Cassarà, argento ad Aspromonte e bronzo ad Avola.
Una marcia trionfale che ci porta ad otto medaglie d’oro individuali, eguagliando l’edizione de Il Cairo del 1949, ma con la differenza che allora non si erano registrati quattro ori. Il bresciano Cassarà, a 27 anni, rompe l’incantesimo che lo voleva eterno incompiuto nelle gare individuali, centrando il suo primo oro in carriera, oltre ad incamerare i punti necessari ad assicurarsi la sua seconda Coppa del Mondo. Impressionante il suo ruolino di marcia: solo 25 stoccate lasciate ai suoi avversari prima della finale “made in Italy” contro il compagno di mille allenamenti, il romano Aspromonte. La finale è stata al cardiopalma e, sul 12-7 e, poi, sul 13-9 per il 24enne di Grottaferrata, sembrava segnare l’ennesima beffa alle soglie del paradiso per Andrea. Ma qui, il bresciano dimostrava di aver compiuto il definitivo salto di qualità, rimontando e superando sul filo di lana, per 15-14, un furente Aspromonte, un po’ bloccato “ vuoi per lo stress, vuoi per il nervosismo e vuoi per la paura di perdere”, come ammetterà poi Valerio che si potrà consolare, però, con la consapevolezza di esser rientrato pienamente in corsa per uno dei tre posti disponibili per l’individuale di Londra. Il Ct, Stefano Cerioni, avrà di che meditare. Ma, per adesso, lui, come tutti gli appassionati, si potrà godere questa giornata trionfale, nobilitata anche dal bronzo di Giorgio Avola, 22enne di Modica, sostenuto da tutto il Palaghiaccio catanese, innervato dalla presenza massiccia di suoi concittadini, con vicesindaco in testa. Il vincitore dell’oro a Sheffield s arrende solo nella semifinale fratricida con Aspromonte, persa per 14-13. Più che legittima la soddisfazione di Cassarà al termine della premiazione, quasi una liberazione per “l’eterna promessa che a 27 anni non aveva mai vinto”. “ Non so quante volte ho sognato questo momento. Negli ultimi giorni non ho chiuso occhio, devo dire grazie al mio maestro, Massimo Omeri, alla mia ragazza, alla mia famiglia”, le parole del “gigante” ( è alto 1.95) bresciano che danno il senso della scimmia finalmente tolta dalla spalla. In questo affresco, altrimenti idilliaco, l’unica nota stonata è rappresentata dall’uscita prematura di Andrea Baldini, sconfitto nei sedicesimi dal giapponese Chida per 14-13. Ma considerare out per un posto ai Giochi il vincitore di un oro e due argenti mondiali sembra un’ipotesi ancora remota. Ciò che è sicuro è che, chiunque ci rappresenterà nella gara a cinque cerchi, le soddisfazioni non dovrebbero mancare.
Daniele Puppo
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy