Chiedigli se è felice. E se non ha compiuto ancora 25 anni con molta probabilità ti risponderà “sì”.
Oltre la metà degli under25 infatti vede rosa. Lo ha accertato l’Istat, rilevando che rispetto al 2018 la crescita del livello di soddisfazione per la vita nel complesso è stata più elevata della media tra i giovani di 14-24 anni: quelli molto o abbastanza contenti passano dal 48,3% al 51,3%. Addirittura molto soddisfatti della propria vita. Ma questa soddisfazione diminuisce con il progredire dell’età, ovvero con l’arrivo dei problemi reali, quelli della vita di tutti i giorni: sul lavoro e in famiglia per gli sceglie quella strada. Se la quota dei contenti è di oltre il 55% tra i 14-19 anni, scende sotto al 40% tra le persone di 65 anni e più. Con differenze di genere tra le donne al 42%, gli uomini al 44,6%.
Torniamo agli under25 per un’altra la domanda “soddisfatti di cosa?” Della vita in generale, della propria situazione economica, delle proprie relazioni. D’altronde, chi meglio di loro che sono ancora in quella fascia d’età nella quale possono godere dei privilegi di chi vive ancora in un contesto familiare e può contare su qualcuno che si occupi di lui. Oggi sono più contenti che negli anni scorsi, soprattutto scavalcato il periodo 2017-2018. In particolare le persone di 14 anni e più, che si dichiarano molto o abbastanza soddisfatte per la propria situazione economica, raggiungendo il 56,5 per cento. Migliora la fiducia negli altri, anche se continuano a prevalere atteggiamenti di cautela: meno di uno su quattro, il 23,9%, ritiene che la maggior parte della gente sia degna di fiducia: il dato era del 21,0% nel 2018.
Laddove si sta meglio, c’è più lavoro e girano più soldi, se ne contano di più. La felicità dell’età post-adolescenziale non è equamente distribuita in tutt’Italia. Alla domanda «Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?», in base a un punteggio da 0 a 10, è soprattutto chi vive al nord a dare «alla vita» un voto compreso tra 8 e 10: il 46,7% degli intervistati per il report «La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita-anno 2019». Al Centro l’Istat rileva una quota intermedia (42,3%) e il Mezzogiorno la quota minore (39,2%). Si conferma così lo storico dualismo Nord-Sud. In generale, nel 2019 il Nord presenta un valore medio di soddisfazione pari a 7,2, il Centro pari a 7,1 e il Mezzogiorno un valore di 7,0. La regione con il più elevato livello di soddisfazione è il Trentino-Alto Adige (7,6). Tra le altre regioni con i più elevati livelli di soddisfazione, Valle d’Aosta e il Piemonte, mentre quelle con i livelli più bassi sono la Campania e la Calabria.
A influire sul giudizio, la condizione occupazionale. La popolazione attiva nel mercato del lavoro o impegnata in un’attività formativa (occupati e studenti) è la più soddisfatta ed esprime più frequentemente giudizi molto positivi: il 47,5% degli occupati e il 51,7% degli studenti esprimono un’elevata soddisfazione. Anche la posizione nella professione incide: tra coloro che sono occupati, i dirigenti, gli imprenditori e i liberi professionisti (50,0%), insieme ai quadri e agli impiegati (50,2%), dichiarano livelli di soddisfazione più alti rispetto a operai (44,3%) e lavoratori in proprio (45,6%). Le persone in cerca di nuova occupazione (28,1%) e le casalinghe (38,8%) presentano, come in passato, i livelli più bassi.
Dal report dell’Istat emerge anche che la situazione economica è stabile per oltre 6 famiglie su 10. Nel 2019, cresce sensibilmente la quota di famiglie che giudicano migliorata o invariata la propria situazione economica rispetto all’anno precedente (74,1% contro 70,6% del 2018). In particolare, cresce la percezione di stabilità (65,2% rispetto a 62,5% del 2018) e di poco anche quella di miglioramento della situazione (8,9% rispetto a 8,1% del 2018).
«È un dato molto positivo che salga dal 53% del 2018 al 56,5% del 2019 la quota di persone molto o abbastanza soddisfatte della loro situazione economica. Questo dato, però, va letto in parallelo con quello negativo, secondo il quale solo per l’8,9% delle famiglie la situazione economica è molto o un po’ migliorata negli ultimi 12 mesi, mentre per ben il 25,7%, ossia quasi 3 volte tanto, è un po’ (21,1%) o molto (4,6%) peggiorata. Mentre per la stragrande maggioranza, il 65,2%, è invariata, insomma è rimasta come era, quindi chi faceva fatica ad arrivare alla fine mese non ha avuto miglioramenti», commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Per il Codacons, invece, «ancora una volta l’Italia risulta spezzata in due, con i cittadini residenti al Nord che registrano livelli più alti di fiducia e soddisfazione rispetto a chi risiede nel Mezzogiorno». «Anche sul fronte delle condizioni di vita e della fiducia il paese è letteralmente spezzato in due, con una forbice molto altra tra Nord e Sud Italia» spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy