Si potrebbe dire che l’Italia non piace più né a chi ci vive, né a chi una volta ha pensato di sbarcarvi in cerca di fortuna. Lo testimoniano i numeri di uno studio dell’Istat sui flussi migratori. Nel 2013 le immigrazioni dall’estero hanno subito un calo del 12,3% rispetto al 2012, attestandosi complessivamente a 307mila nuovi residenti nel nostro Paese, con una diminuzione di 43mila unità rispetto all’anno precedente. Un calo dovuto soprattutto ai cittadini stranieri che, spiega l’Istat, sono scesi da 321mila nuovi residenti nel 2012 a 279mila nel 2013. Anche se si registra una diminuzione delle iscrizioni di cittadini italiani che rientrano dall’estero, passati dalle 29mila unità del 2012 alle 28mila del 2013.
Se diminuiscono gli stranieri che arrivano in Italia, salgono in modo esponenziale gli italiani che fanno il bagaglio per trasferirsi all’estero con preferenza per i Paesi dell’Europa occidentale. Nel 2013, segnala l’Istat, gli emigrati italiani sono cresciuti del 20,7% rispetto al 2012, pari ad 82mila persone che hanno lasciato il Paese. Un numero impressionante, il più alto degli ultimi dieci anni. Il nostro torna dunque ad essere un Paese di emigranti, come negli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, quando il fenomeno riguardò dapprima il Settentrione (Piemonte, Veneto e Friuli in particolare) e, dopo il 1880, anche il Mezzogiorno. In particolare, dai porti del Mediterraneoo partirono molte navi con migliaia di italiani diretti nelle Americhe in cerca di un futuro migliore. Ad espatriare oggi sono soprattutto i più giovani, persone di età compresa tra i 20 e i 45 anni. La meta preferita dai nuovi emigranti italiani è il Regno Unito, in particolare per i laureati e i lavoratori qualificati, che in Italia non trovano alcuno sbocco, né un’occupazione decente. Tra le altre mete scelte dagli emigranti italiani ci sono Germania, Svizzera e Francia. In questi Paesi, Regno Unito compreso, emigra oltre la metà dei cittadini in fuga dall’Italia.
Riguardo agli stranieri immigrati in Italia, nel 2013 i romeni sono la comunità più numerosa con 58mila iscrizioni di nuovi residenti, seguiti dai marocchini con 20mila iscrizioni, quindi i cinesi con 17mila e poi gli ucraini con 13mila iscrizioni. Comunque, anche queste comunità hanno fatto registrare un calo di presenze, infatti, rispetto al 2012, le iscrizioni dei romeni sono diminuite del 29%, pari ad un calo di 23mila unità. Così come sono scese le iscrizioni dei cittadini ecuadoriani (-37%), degli ivoriani (-34%), dei macedoni (-26%) e dei polacchi (-24%).
Complessivamente, nel 2013 si sono avute in Italia 125mila emigrazioni, di queste 44mila riguardano stranieri, anche loro in fuga dall’Italia, registrando un aumento del 14,2% rispetto al 2012. Il saldo migratorio netto con l’estero, spiega l’Istat, è pari a 182 mila unità nel 2013. In forte diminuzione rispetto all’anno precedente (-25,7%), il valore più basso registrato dal 2007.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy