Con quasi quindicimila ultracentenari, è nostro il record della longevità in Europa. Nel panorama del Vecchio Continente, mai nome fu più appropriato come in questo caso, l’Italia, insieme alla Francia, detiene il primato di persone che vantano un’età a tre cifre.
Al 1 gennaio 2019 i centenari residenti sono 14.456 (84% donne) e il più anziano è nato nel 1904. Comparando le tabelle dei rispettivi anni, dal 2009 al 2019, in dieci anni i centenari sono aumentati del 30%, mentre il numero attuale di coloro che hanno superato i 105 anni è 1.112.
E’ quanto emerge dalle ultime rilevazioni dell’Istat, secondo le quali tra il 2009 e il 2019 sono 5.882 gli individui che hanno raggiunto l’importante traguardo dei 105 anni di età (semi-supercentenari), si tratta di 709 maschi e 5.173 femmine. Di questi, 1.112 sono ancora vivi al 1 gennaio 2019. Nell’arco temporale considerato, l’incremento della popolazione semi-supercentenaria è costante – e superiore al 100% – per tutte le coorti e in tutti gli anni: si è passati da 472 individui viventi al 1° gennaio 2009 ai 1.112 di inizio 2019 (+136%).
Tale andamento può essere in parte spiegato dal fatto che chi raggiunge la soglia dei 105 anni gode di un’elevata longevità probabilmente legata a un fattore genetico; inoltre le coorti di popolazione dei semi-supercentenari non comprendono ancora i nati nel periodo della prima Guerra Mondiale e quindi non risentono degli effetti dovuti alla loro scarsa numerosità alla nascita. Anche gli individui di 110 anni e oltre sono cresciuti fortemente, passando da 10 a 21. A oggi la persona vivente più longeva d’Italia è una donna di 113 anni residente in Emilia-Romagna.
La maggior parte dei centenari risiede nel Nord Italia. Tra quelli di oltre 105 anni, 338 risiedono nel Nord-ovest, 225 nel Nord-est, 207 al Centro, 230 al Sud e 112 nelle Isole. La regione con il rapporto più alto tra semi-supercentenari e il totale della popolazione residente alla stessa data è la Liguria (3,3 per 100 mila), seguita da Friuli-Venezia Giulia (3,0 per 100 mila) e Molise (2,6 per 100 mila). La Lombardia, nonostante abbia il maggior numero di semi-supercentenari in valore assoluto (201), presenta un rapporto tra popolazione di 105 anni e oltre e quella totale residente pari a 2,0 per 100 mila, in linea con il dato nazionale (1,9 per 100 mila). La distribuzione regionale cambia analizzando il rapporto tra la popolazione semi-supercentenaria e la popolazione residente di 80 anni e più: con circa 36 persone di 105 anni e oltre ogni 100 mila residenti con più di 79 anni il Friuli-Venezia Giulia si posiziona al primo posto.
Donne più longeve uomini – Al 1 gennaio 2019 quasi il 90% delle persone che hanno superato i 105 anni è composto da donne, se ne contano 2.564 (86,8%) contro 391 uomini (13,2%). La maggiore longevità del genere femminile si riscontra anche tra chi ha raggiunto e superato i 110 anni di età, difatti il 100% di tali individui è composto da donne.
“Per una volta i numeri sono dalla nostra”, dice il dott. Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva (la Rete nazionale di ricerca sull’invecchiamento e la longevità attiva), e direttore del Dipartimento di Scienze dell’invecchiamento della Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs di Roma, commentando gli ultimi dati Istat.Se la stragrande maggioranza dei centenari.
“Nel 1900 i centenari erano meno di 50, su una popolazione di circa 50 milioni di persone. Oggi sono 14.456, per l’84% donne: questo vuol dire che in cento anni c’è stata una rivoluzione copernicana. L’aumento è avvenuto a un ritmo tale da mettere in crisi l’evoluzionismo. E questo vuol dire che tutti abbiamo una chance di diventare centenari, a patto di guadagnarcelo”. Se la stragrande maggioranza dei centenari (e dei semi-super centenari arrivati a quota 105) è donna – e oggi la persona vivente più longeva d’Italia è una signora di 113 anni residente in Emilia-Romagna – il geriatra si concede una battuta: “I numeri ci dimostrano che il vero sesso forte è quello femminile. Perché le donne, anche se hanno più acciacchi, innegabilmente vivono più a lungo. Anche se ancora non sappiamo con certezza cosa si celi dietro” questa sorta di super-potere femminile, ammette Bernabei. Secondo l’esperto, comunque, “questi dati devono spingerci a guadagnarci” le 100 candeline, “facendo le scelte giuste”.
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