Dopo il dies irae e lo spettacolo indecoroso della rissa delle minacce, e delle botte offerto ieri dalle istituzioni parlamentari è giunto il momento delle riflessioni, politiche e non solo, su quanto sta accadendo nel nostro travagliato Paese. Premesso che c’è poco da dire e poco da aggiungere sulla porcata ricatto del decreto Bankitalia che a Montecitorio ha scatenato la guerriglia dei deputati del movimento 5 stelle, si resta esterrefatti di fronte alle manifestazioni (molto ipocrite) di condanna di quanto accaduto.
Dalle agenzie di stampa ne riportiamo qualcuna: Il capo dello stato Napolitano: “Preoccupato per caos alla Camera”. Il presidente del Consiglio Enrico Letta: ” Strada antidemocratica, reagiremo a provocazioni”. I vescovi:” Scandaloso” e così via mentre non si placa il vortice delle polemiche e delle accuse tra chi in questa farsa ha svolto e continua a svolgere un ruolo più o meno importante. Facciamo un pò di chiarezza.
Il decreto Imu-Bankitalia. Si è trattato di un autentico ricatto costruito a tavolino dall’amico dei banchieri il ministro dell’economia Saccomanni d’intesa con il premier Letta. Quel provvedimento infatti poteva essere tranquillamente scorporato in due decreti. Così impostato, considerato che dentro c’era la possibilità per i cittadini di non pagare la vergognosa tassa sugli immobili per il 2013 il governo ha piazzato la botta dell’ennesimo favore alle banche. Sia in termini di rivalutazioni e riacquisto di quote da parte degli istituti di credito presenti nel capitale di Banca d’Italia, sia in termini fiscali ( i banchieri pagheranno solo il 12 per cento contro il venti che la legge prevede come tassazione sulle plusvalenze finanziarie).
In più visto che gli istituti non potranno avere più del tre per cento del capitale di Palazzo Koch, sarà quest’ultima a ricomprare il surplus (ovviamente rivalutato) con un doppio danno per le casse dello stato. Un favore che renderà ai banchieri 8 miliardi di euro. Una indegna porcata questo decreto dunque. E qui c’è da chiedersi: dove sarebbe e da parte di chi la provocazione di cui parlano Pd e Palazzo Chigi? La presidente della Camera Boldrini avrebbe potuto evitare il caos richiamando governo e partiti al rispetto delle leggi e dei regolamenti parlamentari. Ma così non è stato e la tagliola delle procedura ha scatenato la guerra con conseguente (e legittima) richiesta di dimissioni da parte degli uomini di Grillo. Per mancato rispetto delle regole parlamentari.
Seconda presunta provocazione: la richiesta di impeachment dei grillini nei confronti del Presidente della Repubblica. L’M5s dice Letta, preoccupato, ha imboccato “una strada antidemocratica. La democrazia si basa sul rispetto delle regole bisogna reagire…”. Rispetto delle regole appunto quello che non c’è stato in due giorni di bagarre vergognosa in cui governo e presidenza della Camera avevano il dovere di intervenire e non lo hanno fatto nei modi dovuti e con l’esito che è sotto gli occhi di tutti.
Richiesta di impeachment per Napoliano. Sull’argomento abbiamo scritto abbastanza ed in tempi non sospetti avevamo spiegato che il doppio ruolo Capo dello Stato-presidente del Consiglio incarnato da Napolitano dopo il varo delle larghe intese non poteva che portare alla messa in stato di accusa. Ora si lasci che a stabilire se ci furono forzature o meno sia la Consulta nell’autonomia del suo giudizio. La richiesta dei grillini come la difesa del proprio operato da parte di Napolitano sono due atti legittimi. Adesso si tratta solo di attendere e capire.
Il Caos. Resta il caos, questo si il vero problema del Paese. Resta il caos di uno stato che non garantisce più nessuno. Le vicende giudiziarie di Mastrapasqua presidente delll’Inps controllore controllato dai mille incarichi che ritiene naturale rimanere al proprio posto ha dell’incredibile. C’è una classe politica (non vecchia ma giovane con un dna da prima repubblica) ed un sistema di incarichi istituzionali che non intende cedere neanche un millimetro di terreno rispetto a privilegi, conflitto di interessi favori e benefit che definire vergognosi è veramente un eufemismo insopportabile. Vedere un governo lavorare in favore di privilegi e privilegiati e non dalla parte del cittadino è abbastanza raccapricciante. Se poi questa considerazione la trasferiamo sul tema delle tasse, del lavoro e della sicurezza sociale lo sconcerto diventa dramma.
Su tutto questo ci sono poi le considerazioni inevitabili per ciò che sta accadendo rispetto agli accordi Renzi -Berlusconi sulle riforme istituzionali a cominciare dalla legge elettorale per finire alla abrogazione del bicameralismo perfetto. Schermaglie e agguati sono all’ordine del giorno e confermano che una esigenza chiara e diffusa di voltare pagina e pensare alla ripresa economica, in effetti non esiste, o esiste solo in parte. Il vecchio non intende cedere il passo e con questo atteggiamento bisogna fare i conti. E dunque perchè stupirsi del casino scatenato dai grillini che tra l’altro nel caos possono nascondere meglio anche contraddizioni interne e sostanziale isolamento politico?
Ora c’è da sperare solo in una nuova legge elettorale che consenta agli italiani di esprimere maggioranze politiche nette, in grado di buttare a mare tutto ciò che non va e soprattutto ciò che gli italiani non vogliono più subire.
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